Biologia

Forse abbiamo capito come fanno i wombat a fare la cacca a cubetti

Le stranezze del regno animale non smettono mai di stupirci. Non possiamo che rimanere affascinanti davanti alla diversità dei comportamenti e delle caratteristiche peculiari di tante specie animali. Soprattutto quando la natura trova soluzioni “curiose” per risolvere alcune problematiche. Un esempio tipico è quello del wombat e della sua cacca a forma di cubetti. Un gruppo di ricerca, il 28 gennaio 2021, ha pubblicato uno studio sulla rivista Soft Matter che offre una spiegazione convincente sul come facciano i wombat a fare la cacca a cubetti e azzardano anche un’ipotesi evoluzionistica sul perché.

Che cosa sono i wombat?

I wombat sono marsupiali quadrupedi dalle gambe corte, simili a grosse marmotte, originari dell’Australia. Sono lunghi circa 1 metro, hanno code piccole e tozze e pesano tra 20 e 35 kg. Ci sono tre specie esistenti e sono tutti membri della famiglia Vombatidae. Vivono nelle pianure erbose e nelle foreste di eucalipto dell’Australia e della Tasmania, dove trascorrono le loro notti al pascolo e le loro giornate nei tunnel sotterranei. Come tutti i marsupiali, sono dotati di una tasca in cui i loro cuccioli finiscono di svilupparsi una volta partoriti. A differenza dei canguri, i wombat hanno la tasca rivolta all’indietro. Questo perché scavano vasti sistemi di tane con i loro denti anteriori simili a quelli dei roditori e con i loro potenti artigli. Il vantaggio di una sacca rivolta all’indietro è quello di evitare che la terra finisca sui piccoli.

Credits: Australian Wildlife Journeys

Il wombat è un animale territoriale, che lascia i suoi insoliti escrementi come biglietto da visita. In precedenza, alcuni ricercatori avevano proposto che la caratteristica forma squadrata delle feci del wombat fosse dovuta alla forma del suo sfintere anale, ipotizzato squadrato anch’esso. Ma si sbagliavano.

La verità sulla cacca a cubetti dei wombat

Nel 2018, degli scienziati sezionarono un wombat dal naso nudo (Vombatus ursinus), una delle tre specie di wombat, morto dopo essere stato investito da un’auto. Esaminando l’intestino scoprirono che questo conteneva due solchi in cui i tessuti sono più elastici ma non riuscirono a individuare esattamente le regioni dell’intestino responsabili della forma dello sterco. La ricerca vinse un premio Ig Nobel nel 2019.

Lo stesso team ha pubblicato nel 2021 i risultati di ulteriori studi effettuati sui tessuti intestinali dei wombat. Attraverso una scansione TC (tomografia computerizzata) e modelli matematici bidimensionali, il gruppo di ricerca ha appreso che la geometria cubica della cacca del wombat probabilmente ha origine nell’ultimo 17% del tratto intestinale lungo, in totale, circa 10 metri. I risultati della ricerca hanno mostrato la presenza di quattro punti fondamentali per la formazione degli escrementi cubici, due più rigidi e due più flessibili del resto dell’intestino a causa dei cambiamenti nello spessore muscolare.

Le regioni intestinali più morbide si schiacciano lentamente e modellano gli angoli finali del cubo. In altri mammiferi, la peristalsi ondulata dei muscoli intestinali è coerente in tutte le direzioni. Ma nel wombat, il tessuto scanalato e le contrazioni irregolari in molti cicli formano cubi solidi e piatti. “Gli angoli derivano da una contrazione più rapida nelle regioni rigide e da un movimento relativamente più lento al centro delle regioni morbide”, hanno scritto i ricercatori nello studio.

Una soluzione darwiniana

Capito come fanno i wombat a fare la cacca a cubetti rimane solo un mistero: perché dovrebbero? Questa insolita caratteristica potrebbe avere, come spesso accade in natura, ragioni evoluzionistiche di adattamento. David Hu, ricercatore di biomeccanica presso il Georgia Institute of Technology e autore dello studio, ipotizza che, poiché gli animali si arrampicano su rocce e tronchi per marcare il loro territorio e segnalare la loro presenza ad altri wombat, feci squadrate hanno meno probabilità di rotolare via rispetto a quelle arrotondate.

Published by
Benedetta Paoletti