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Carta da parati, da bene di lusso a boom dei giorni nostri

La carta da parati riveste ormai un ruolo importantissimo nell’arredamento di abitazioni e uffici. In molti contesti, viene usata per decorare intere pareti che altrimenti risulterebbero vuote e piatte. Come si è arrivati all’utilizzo di questa decorazione e quali sono le sue caratteristiche tecniche? Scopriamolo insieme.

L’antenato della carta da parati: l’arazzo

Fin dall’antichità l’uomo ha avvertito il bisogno di arricchire le pareti delle grotte con incisioni e graffiti. Questa forma primordiale d’arte era l’espressione della personalità degli uomini e donne del tempo, i quali si dedicavano alla caccia e alla raccolta dei frutti.

Pittura rupestre risalente al paleolitico, un antenato della moderna carta da parati

Nel Medioevo, in Europa, si diffuse l’utilizzo dell’arazzo. Si trattava di un’opera decorativa destinata a ricoprire le pareti interne ed esterne di grandi sale nobiliari o le navate delle chiese. Prodotto in larga parte nell’antica città francese di Arras, era costituito da un tessuto lavorato a mano con grandi telai. Le fibre tessili che costituivano gli arazzi erano principalmente lana e seta, che si univano in una trama che rendeva impossibile riconoscere l’originale ordito. La grande bellezza degli arazzi risiedeva proprio nel disegno finale, che doveva essere maestoso e variopinto.

Arazzo raffigurante una scena cavalleresca, Medioevo.

L’avvento della carta da parati grazie alla Cina e l’invenzione della papier peint

Fu solo in seguito all’importazione della carta dalla Cina che si iniziò ad dipingere questo materiale per poi incollarlo alle pareti. I vantaggi del nuovo metodo rispetto all’arazzo erano molteplici. In primis costava molto di meno, in secundis il processo di lavorazione era molto più semplice e sbrigativo. Tuttavia, ci vollero diversi secoli prima che inventassero un modo per stamparla. Infatti, fino a fine Seicento, la carta veniva dipinta a mano, con tempi di lavoro ancora molto lunghi. Nel 1688 fu Jean Papillon ad inventare il cosidetto papier peint, ovvero carta stampata. Era un modo molto più veloce di rappresentare paesaggi, personaggi e fiori sulla carta senza doverla dipingere a mano.

Nel Settecento, la tecnica veniva commissionata dai nobili per realizzare prestigiose carte dai parati per i propri palazzi. Fino alla metà del Novecento, la carta da parati rimase appannaggio delle famiglia più abbienti.

Carta da parati a motivo blu realizzata per l’ambasciatore britannico a Parigi, 1748.

Com’è fatta una carta da parati?

Esistono diversi tipi di carta da parati, che si differenziano principalmente per il materiale e il tipo di stampa utilizzati. Per quanto riguarda il materiale, possiamo distinguere quattro diversi tipi di carta da parati:

  • Carta. Si tratta di semplice cellulosa naturale. È il più economico, dura a lungo, ma ha come svantaggio il fatto di non essere idrorepellente.
  • Vinile. La carta da parati in questo caso è formato da uno strato di cellulosa e da uno di polivinilcloruro (PVC). Si tratta del materiale plastico più usato al mondo, che rende il rivestimento della parete impermeabile.
  • Tessuto non tessuto (TNT). È un prodotto industriale simile ad un tessuto, ma ottenuto con tecniche completamente diverse dalla tessitura. Anche questo è un ottimo materiale idrorepellente, quindi indicato per ambienti umidi come bagno, cucina e cantina.
  • Fliselina. È il materiale più costoso: si usa per ottenere isolamento termico ed acustico.
Rotolo di fliselina.

I diversi tipi di stampa

Esistono fondamentalmente due diversi tipi di stampa per carta da parati:

  • Stampa Digitale. La carta viene stampata tramite strumenti software su supporti lisci. Poiché il disegno finale viene prima costruito al computer, questa strategia non ha limiti di personalizzazione ed è per questo molto versatile;
Carta da parati con stampa digitale. Credits: Nanni Giancarlo
  • Stampa Meccanica Tradizionale. La carta viene stampata tramite rulli rotativi e ha delle dimensioni fisse. Per questo motivo, il disegno deve rientrare in quei limiti, motivo per cui questo metodo viene scelto quando l’immagine si ripete per tutta la parete. Il vantaggio è quello di poter realizzare dettagli in rilievo, che possono contribuire a rendere la parete “tridimensionale”.
Carta da parati in rilievo (stampa meccanica tradizionale). Credits: Nanni Giancarlo

Come si monta la carta da parati

Spesso, dopo aver comprato la carta da parati, molti si accingono ad applicarla autonomamente senza avere le minime accortezze nel farlo. Partendo dal presupposto che sarebbe meglio far fare l’operazione ad un tappezziere, ci sono alcuni passaggi chiave da eseguire per un’applicazione fai-da-te impeccabile:

  • Rendere la parete più liscia possibile, eliminando ogni impurità;
  • Selezionare la colla adeguata al peso della carta. Colle troppo invadenti potrebbero infatti distruggere la carta col passare del tempo;
  • Misurare altezza e lunghezza del muro, e tagliare una porzione di carta di dimensioni identiche;
  • Spalmare la colla sul retro della carta e applicarla al muro dall’alto verso il basso facendo attenzione a non formare bolle d’aria.

Se rispetterete queste istruzioni avrete anche voi una fantastica carta da parati a rendere luminose e variopinte le stanze della vostra casa o del vostro ufficio, trasformandoli in autentiche opere d’arte!

Published by
Andrea Wrona