Il daltonismo è un’anomalia visiva che comporta un’alterata percezione dei colori. Nota anche come ‘cecità ai colori’, colpisce più persone di quanto si possa pensare, solo in Italia ben 3,2 milioni di persone, principalmente uomini. Circa una persona su 100.000 non può vedere uno, o più colori, il quale o i quali vengono sostituiti con il grigio. Tuttavia, è possibile alleviare il problema con degli occhiali per daltonici che, ad esempio, aiutano ad aumentare i contrasti di colore. Esistono anche delle applicazioni per smartphone che permettono di correggere il disturbo.
A seconda della sensibilità ai colori si distinguono l’acromatopsia e la discromatopsia. La prima è molto rara, in quanto si tratta di cecità totale verso qualsiasi colore e di notevole sensibilità alla luce. La seconda è una cecità parziale, causa di una insensibilità totale o una sensibilità ridotta nei confronti di uno o pochi colori. Si distinguono, in particolare, la scarsa sensibilità o insensibilità nei confronti del colore rosso (protanopia e protanomalia), del verde (deuteranopia e deuteranomalia) o del blu (tritanopia e tritanomalia, più rare).
Generalmente la causa del daltonismo è genetica, è per questo che al momento non esiste alcun tipo di cura o di intervento chirurgico che possa eliminare il problema. Alla base di questo disturbo vi è il malfunzionamento delle cellule sensoriali, i coni rossi, verde e blu. Oltre ad essere un disturbo di origine ereditaria, il daltonismo può essere ‘acquisito’. Può insorgere in seguito di malattie, incidenti, ictus o abuso di alcol di droghe. Nel caso di daltonismo ereditario viene solitamente diagnosticato in età infantile.
Il daltonismo nella popolazione europea colpisce circa l’8% di uomini e l’1% di donne. Questo perché il daltonismo ereditario è dovuto ad una mutazione sul cromosoma X. Dal momento che gli uomini hanno un solo cromosoma X (ed un cromosoma Y), mentre le donne ne hanno due, risultano essere più esposti al rischio. Nel caso in cui una donna erediti un cromosoma X alterato ed uno normale, non mostrerà la mutazione. Viceversa, un uomo che eredita il cromosoma X mutato non ha ‘vie di scampo’.
Il termine con cui è noto questo disturbo deriva dal nome di John Dalton, lo scienziato britannico che per primo, nel 1794, ne descrisse le caratteristiche, dopo averle notate su sé stesso. Inoltre, tra i daltonici più famosi vi è Mark Zuckerberg, che scelse proprio il blu come colore predominante di Facebook, in quanto insensibile al rosso e al verde.
Al momento, l’unica soluzione al daltonismo risulta essere l‘utilizzo di lenti a contatto o occhiali specifici. L’azienda tedesca Colordrop ha studiato una tecnologia per ridurre, in particolare, le forme di daltonismo rosso-verde. Il suo obiettivo era quello di ottimizzare al massimo la percezione del colore. Questi occhiali, realizzati con precisione matematica, permettono di separare otticamente i colori, ingannando il cervello. La Colordrop promette, alle persone che ne usufruiranno, di “sperimentare un’esplosione di colore“. Il tutto grazie ad una selezione specifica di lunghezze d’onda.
Certamente non si tratta di una soluzione in grado di eliminare il problema, ma può rappresentare un aiuto. È comunque necessario non arrendersi, credere nella ricerca e in futuri dispositivi. Anni fa, infatti, un gruppo di ricercatori della University of Washington di Seattle ha affermato di aver trovato una cura mediante una terapia genetica. La terapia prevede l’iniezione di cellule prive della mutazioni. Sono stati effettuati esperimenti, con buona riuscita, sulle scimmie. La ricerca procede e si intende trovare una terapia il meno invasiva possibile.
Per chi non soffre di daltonismo, non è semplice comprende il disagio che una persona può provare. I colori esprimono emozioni, trasmettono serenità ed allegria. Si tratta di un privilegio che non dovrebbe essere negato a nessuno. La ricerca procede e non resta che rimanere fiduciosi.