Il periodo estivo si sta avvicinando e tutti noi stiamo già temendo il loro arrivo. C’è chi fa rifornimento di olii essenziali per ambiente e per corpo, chi addobba i muri con repellenti ultrasuono o specifiche lampade. C’è chi tenta con rimedi naturali tappezzando casa con il limone e l’aceto, con la cipolla e i chiodi di garofano o con la polvere di caffè. Ma nessuno di noi può riesce a sfuggire al morso delle zanzare.
Le zanzare sono ormai diffuse in tutte le regioni della Terra, con una maggiore concentrazione nelle zone Tropicali, a causa del clima favorevole alla loro riproduzione. Iniziano, infatti, a riprodursi in presenza di determinate condizioni. Ad esempio, per le cosiddette zanzare tigre (nome scientifico aedes albopictus) è sufficiente una temperatura minima di 10 C°, ed un fotoperiodo (numero di cicli giornalieri di luce e di buio ) di almeno 13 ore. In condizioni ottimali è in grado di deporre dalle 350 alle 450 uova nell’arco della vita.
Oggi si tratta di una delle specie più invasive, diffusa a livello globale a causa del commercio internazionale di pneumatici e piante ornamentali. Le uova sono in grado di resistere alla siccità e sono deposte poco al di sopra della superficie dell’acqua. Il ciclo di sviluppo, a seconda della temperatura, può durare da tre a otto settimane. Lo sviluppo è legato alla temperatura, infatti, è accelerato da temperature più elevate. Inoltre, la vita media di un adulto va dalle tre alle quattro settimane, dando luogo a numerosissime generazioni di zanzare durante l’anno.
Le zanzare pungono per poter estrarre, dalle gocce di sangue, proteine e sostanze nutritive. In realtà, però, sono le femmine a compiere tale operazione, in modo da poter trasportare il cibo alle uova che hanno deposto. Le femmine, infatti, al contrario dei maschi che si nutrono esclusivamente di sostanze vegetali, possiedono una “proboscide” seghettata. Questa proboscide viene inserita nella nostra pelle come se fosse un ago di siringa alla ricerca di un capillare da cui succhiare sangue. Contemporaneamente la zanzara inietta la propria saliva contenente sostanze anestetizzanti e anticoagulanti. Queste sostanze scatenano una vera e propria reazione allergica, dunque prurito, gonfiore e rossore.
Ma prima di poggiarsi sulla pelle, da cosa vengono attratte? Le zanzare sono attratte da determinati aspetti:
Quindi, pur volendo, non è possibile sfuggire al loro morso. A luce spenta o accesa, con abiti lunghi o corti, le zanzare sono in grado di localizzarci.
Esistono circa 3.540 specie differenti di zanzare, fortunatamente la maggior parte di esse sono innocue, in quanto non trasmettono malattie. C’è da dire che in realtà offrono anche un contributo positivo alla natura e all’ecosistema. Rappresentano una fonte di cibo per altri animali come anfibi, pesci, uccelli e piccoli rettili. Inoltre, i maschi sono impollinatori, così come le api.
Dall’altro lato, alcune zanzare possono trasmettere dei tipi di virus, detti arbovirus, come la dengue e la febbre gialla. La loro diffusione quindi rischia di diventare un grosso problema a livello mondiale sanitario. In tutto il mondo ci sono circa 60 specie in grado di trasmettere la malaria. La zanzara femmina di Anopheles si infetta assumendo il sangue da un soggetto malato e a sua volta trasferirà l’agente patogeno alla successiva persona punta.
Per questo, con la diffusione del Sars-CoV-2, si è temuto che le zanzare, trasmettendolo, potessero aumentare il contagio. Fortunatamente, la ricerca ha mostrato che il virus, una volta entrato all’interno della zanzara per mezzo di sangue infetto, non è in grado di replicarsi e non può essere inoculato attraverso la puntura.
Per evitare spiacevoli fastidi è opportuno iniziare fin da subito pratiche di prevenzione che rallentino o impediscano il proliferare delle zanzare. Sarebbe opportuno agire intorno a metà marzo, quando le temperature iniziano ad alzarsi. È necessario rimuovere i ristagni d’acqua, in quanto sono abilissime a sfruttarli per riprodursi e depositare le loro uova.
Sono in grado di riprodursi nei posti più impensabili: sottovasi, scarichi, colletti dei tubi, grondaie intasate, suolo indurito nei vasi. Una volta individuato il focolaio, è possibile agire con un trattamento larvicida. Sarebbe utile installare una zanzariera in prossimità dei tombini e le ovitrappole, che invogliano la mamma a deporre le proprie uova in trappole. A salvaguardia dell’igiene pubblica, in molti comuni italiani prevenire il proliferare di zanzare è obbligo di legge.
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Come detto precedentemente, questa larga diffusione può arrecare problemi dal punto di vista sanitario, perciò deve essere mantenuta a bada. Il motivo della loro diffusione è legato all’urbanizzazione. Il loro habit naturale è stato disturbato e molte specie, predatori naturali delle zanzare, sono scomparse o comunque ridotte. Pozze d’acqua e ristagni, oggi, sono completamente a disposizione delle zanzare, dove possono riprodursi senza problemi.
I cambiamenti climatici, ovvero l’innalzamento delle temperature, non faranno altro che favorire questa “colonizzazione“. È necessario lavorare sullo squilibrio che si è venuto a creare. Si deve creare un equilibrio tra il numero di insetti e il numero di loro predatori. Molti comuni in Italia, nel periodo estivo, attuano periodicamente delle disinfestazioni sul territorio locale. Ma si tratta di un problema che andrebbe prontamente risolto a livello globale.
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