Meteorite Erg Chech 002: la macchina del tempo per il passato!
Grande clamore hanno suscitato gli studi sul meteorite Erg Chech 002 rinvenuto lo scorso anno sul nostro pianeta. Sembra essere la roccia magmatica più antica scoperta sulla Terra ma, cosa più importante, nasconde un’origine molto particolare. Cosa ci può riservare lo studio di quella che a prima vista può sembrare una normalissima roccia?
Il ritrovamento del meteorite Erg Chech 002
È il maggio del 2020, deserto del Sahara (Algeria), quando il team capitanato da Jean-Alix Barrat dell’Université de Brest rinviene questo meteorite: l’ Erg Chech 002. Sicuramente non un luogo di facile accesso, considerando che si trattava di un vero e proprio mare di sabbia. Proprio questa difficile condizione ne ha permesso un’eccellente conservazione, necessaria poi per risalire alla sua origine.
Gli studi sul meteorite hanno fornito il periodo della sua formazione: ben 4.5 miliardi di anni fa! Ai più attenti sicuramente questo numero ricorderà qualcosa: la formazione del Sistema Solare risale all’incirca allo stesso periodo. Siamo di fronte quindi ad un vero e proprio minerale che ha potuto assistere a come era il nostro pianeta durante la sua formazione, sicuramente non preposto ad accogliere la vita.
L’importanza di questo meteorite è stata addirittura sancita con il record di roccia magmatica più antica mai scoperta sulla Terra. É stato proprio il famoso Guinnes World Record ad attribuire questo primato e sarà certamente difficile scalzare EC 002 dal gradino più alto del podio. Il precedente record apparteneva ad una roccia di felsite ritrovata sulla Luna, ma probabilmente appartenuta alla Terra vecchia di 4.011 miliardi di anni.
Il meteorite è una chiave di lettura per indagare il passato
Il team di scienziati è convinto di avere di fonte un frammento di un protopianeta, ossia il probabile stato iniziale di formazione di un pianeta. Rappresenta quindi un chiaro indizio di come avvenga la nascita di un pianeta nel suo primo stadio evolutivo: tutte le ipotesi avanzate dagli astrofisici possono trovare solide basi se emergono prove a sostegno delle loro teorie.
Mineralogicamente il meteorite Erg Chech 002 è un’andesite, ossia una roccia ricca di silicio, potassio e sodio diversamente dai più comuni basalti ricchi di ferro e magnesio. La datazione fa pensare che durante le fasi iniziali della formazione di un pianeta siano presenti, almeno in maggioranaza, andesiti rispetto ai basalti.
Sulla Terra le andesiti si trovano in prossimità di zone di subduzione, una diretta conseguenza delle tettonica a placche. Ma accostare questi fenomeni ad un protopianeta rimane difficile. Infatti, sulla base di alcuni studi di petrologia effettuati in precedenza, si è capito che i meteoriti andesitici possono essere formati in seguito alla fusione di meteoriti condritiche.
Un nuovo passo verso una comprensione più completa dell’universo
Poche altre tracce sono state trovate fino ad oggi di questo minerale: ciò porta alla conclusione che la maggior parte sia evoluto e mutato nel corso del tempo. La scarsa presenza di tracce arrivate ai giorni nostri fa riflettere; ma la scoperta di questo meteorite, collocato in un periodo oggetto di intenso interesse scientifico, apre nuove possibilità di risalire a quanto è accaduto durante la nascita del Sistema Solare.
Probabilmente tracce di mateoriti come Erg Chech 002 sono nascoste nei corpi più inaccessibili del nostro Sistema Solare. La scoperta può dare l’impulso ad una nuova caccia agli asteroidi a livello mondiale. Un altro pezzo di puzzle sta per essere inserito nel complesso panorama del nostro universo. Cosa scopriremo nel prossimo futuro riguardo la nascita del sistema planetario che ci ha permesso la vita?