Vicino alla città di Shiraz, nell’Iran meridionale, si trova una delle maggiori attrazioni naturalistiche del paese mediorientale: il Lago Rosa. Il vero nome è Lago Maharloo, dal nome del piccolo villaggio che sorge lì vicino. Il soprannome invece è facilmente intuibile ammirando una delle spettacolari fotografie di questo particolare luogo.
Il colore delle acque del lago è di un brillante rosa, ma può mutare fino a risultare arancione o addirittura rosso. Questa caratteristica è dovuta a particolari condizioni naturali e climatiche della zona, che attirano turisti al Lago Rosa da tutto l’Iran e non solo.
Il Lago Maharloo si trova nella pianura di Shiraz, un altopiano desertico nel sud ovest del paese, ad un’altitudine di 1400 metri sul livello del mare. La zona risulta circondata da rilievi, ma è molto arida. Alcuni fiumi e corsi d’acqua scendono dalle montagne per immettersi nel bacino, ma capita spesso, ovviamente in estate, che l’evaporazione nella zona desertica sia più consistente del quantitativo di pioggia caduta e dell’acqua trasportata dagli immissari.
A causa di questo saldo negativo, il lago risulta spesso molto secco. Viste le condizioni climatiche desertiche l’acqua evapora lasciando sul fondo uno strato di sale. Nelle immagini si può infatti notare come le sponde del lago siano ricoperte da uno spesso strato bianco: è il sale che, trasportato dai fiumi, si accumula sulle sponde.
La grande concentrazione di sale, specialmente sale di potassio, unita alla scarsità di precipitazioni aumenta la salinità delle acque permettendo la proliferazione di alghe e microorganismi che ricoprono la superficie. Questa particolare flora e fauna conferiscono alle acque del lago la tipica colorazione rosa.
Il Lago Rosa in Iran, cambia anche colore durante l’anno. Le sfumature dello specchio d’acqua vanno dal rosa all’arancione fino al rosso a seconda della quantità di acqua e della concentrazione di sale. Solitamente più il lago è profondo, più il colore è scuro.
La spettacolare immagine qui sopra è stata catturata dai satelliti dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) Sentinel-2, nell’ambito del programma Copernicus, che ha l’obiettivo di monitorare le aree verdi del pianeta. Come si può vedere in questa foto scattata nel giugno 2019, il Lago Rosa risulta di colore arancione.
Questo indica che il lago era poco profondo, anche se era ancora presente dell’acqua. Il confronto con il 2021, dichiara l’ESA, è impietoso: nell’estate di quest’anno infatti il lago si è completamente prosciugato.
La scarsità di piogge e il clima sempre più arido causano più frequentemente il completo prosciugamento del bacino, rendendo impossibile la vita dei numerosi uccelli migratori che facevano tappa qui. A causa dell’alta concentrazione di sali infatti, il lago non garantisce l’habitat adatto ai pesci. Si possono però trovare anfibi, rettili e soprattutto uccelli migratori, che popolano le sponde del Lago Rosa nelle pause del loro sorvolo sull’Iran.
Tra le molte specie di uccelli migratori i più importanti per il lago sono sicuramente i fenicotteri, ma sono anche quelli che hanno subito maggiormente i periodi di siccità e di scarsità d’acqua nella zona. La popolazione di 100.000 fenicotteri attestati nel 2008 si è progressivamente ridotta fino a 5.000 esemplari rilevati in queste zone negli ultimi anni.
Nell’ambito del programma Copernicus, l’ESA ha sviluppato la missione Sentinel-2 che ha visto il lancio di due satelliti gemelli nel giugno 2015 e nel marzo 2017. L’obiettivo dell’ambizioso programma Copernicus è fornire informazioni nella gestione ambientale e comprendere e limitare gli effetti del cambiamento climatico.
Sentinel-2 sono i satelliti che si occupano di monitorare le aree verdi del pianeta, foreste e zone agricole. Coprono anche l’utilizzo del suolo, la copertura idrica, i corsi d’acqua interni e le aree costiere con misurazioni dei livelli di inquinamento. Il sistema è stato utilizzato anche in casi di disastri ambientali come per esempio allagamenti o eruzioni vulcaniche, per avere una visione complessiva dell’impatto, gestire al meglio l’emergenza e garantire la sicurezza dei civili.
Tutto questo è possibile grazie alla camera multispettrale che è in grado di acquisire immagini su 13 bande del visibile e dell’infrarosso, con una risoluzione fino a 10 metri. L’orbita eliosincrona a 786 km di quota è sfalsata di 180° tra i due satelliti gemelli: questo garantisce alta frequenza di sorvoli, copertura globale delle terre emerse, delle acque costiere e anche di tutto il bacino del Mar Mediterraneo.
Anche l’Agenzia Spaziale Europea è in prima fila contro il cambiamento climatico. L’obiettivo è mitigarne gli effetti e trovare soluzioni sostenibili, nella speranza di poter ancora ammirare paesaggi naturali tanto spettacolari quanto delicati, come il Lago Rosa in Iran.