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Difetti visivi più comuni, motivi e curiosità

Lenti a contatto toriche

Uno dei problemi più comuni è rappresentato, sicuramente, dalle limitazioni visive. Secondo un rapporto degli scorsi anni dell’OMS, nel mondo oltre due miliardi di persone convivono con problemi alla vista; più o meno nello stesso periodo, alcuni rilievi condotti in Italia hanno dimostrato come più del 70% degli italiani abbia un deficit visivo, ascrivibile tendenzialmente ai principali e più diffusi problemi di vista. Al di là di numeri e percentuali, importanti ma poco esaustivi verso il problema in sé, è interessante sapere a cosa sono dovuti i più diffusi vizi della vista.

Lenti a contatto per la miopia

Partendo dalla miopia, è noto che il difetto consista nella mancata messa a fuoco di oggetti distanti, cosa che determina una visione indistinta e offuscata degli stessi. Il processo di visione, sommariamente, funziona per gradi: le immagini, come raggi luminosi, entrano nel bulbo oculare attraverso la cornea e la pupilla, vengono messe a fuoco dal cristallino e “proiettate” sulla retina, dove vengono impresse. Nella miopia il problema risiede proprio in una scorretta messa a fuoco. Questo talvolta deriva da una difformità nel funzionamento del cristallino, problema che potenzialmente può sorgere anche da fattori esterni: secondo uno studio degli scorsi anni, anche una poca esposizione all’aria aperta potrebbe concorrere a sviluppare miopia.

In altre circostanze, tuttavia, la causa va ricercata in una particolare conformazione dell’occhio. Nel bulbo oculare normalmente sferico il cristallino mette correttamente a fuoco le immagini sulla retina. Ma l’occhio miope presenta spesso una forma allungata, con conseguente allontanamento della retina: il cristallino funziona correttamente, ma mette a fuoco l’immagine in un punto precedente rispetto alla retina, più lontana a causa della peculiare forma dell’occhio. Le lenti correttive utilizzabili incidono esattamente su quest’aspetto: tramite una superficie concava si occupano di deviare i raggi di luce in modo da compensare la distanza alla quale l’immagine viene messa a fuoco.

Soluzioni per l’ipermetropia

Complementare alla miopia è invece l’ipermetropia, sotto un duplice punto di vista. Chi è ipermetrope, infatti, vede bene le immagini lontane ma non quelle vicine, con una visione che risulta sfocata esattamente come la miopia. L’altro parallelo con la miopia deriva dalla causa più diffusa dell’ipermetropia, ossia una differente conformazione dell’occhio. Se l’occhio miope è spesso allungato, e l’immagine viene messa a fuoco prima della retina, l’occhio ipermetrope è invece spesso schiacciato: similmente, la messa a fuoco non avviene sulla retina ma oltre la stessa, generando una difficoltà di visione esattamente speculare rispetto alla miopia. Speculare, inoltre, è anche la correzione: le lenti correttive per ipermetropia, siano occhiali o lenti a contatto, sono volte a modificare l’ingresso della luce nell’occhio in maniera da compensare la messa a fuoco per farla avvenire prima di quanto normalmente avvenga.

Lenti a contatto toriche per l’astigmatismo

Differente genere di problema invece per l’astigmatismo, causato tendenzialmente da una differente curvatura della cornea, ossia la parte dell’occhio antistante la pupilla. Nell’astigmatismo infatti la cornea è in genere curvata in maniera più accentuata rispetto a un occhio normale, e la luce che vi passa attraverso non è in grado di imprimere correttamente le immagini nella retina: gli oggetti, sostanzialmente, risultano avere contorni annebbiati e poco nitidi. Le correzioni apportabili, di conseguenza, sfruttano accorgimenti del tutto particolari. Anche in questo caso si possono usare lenti a contatto toriche, la cui struttura corregge la visione grazie alla forma particolare della lente: un toro è infatti una peculiare forma geometrica, e una sua sezione è capace di deviare la luce in maniera unica.

Lenti a contatto per la presbiopia

Infine, l’ultimo difetto è la presbiopia. È un difetto a sé stante perché insorge fisiologicamente: deriva infatti dall’invecchiamento. Con l’età il cristallino perde la sua elasticità, e di conseguenza è più rigido nel mettere a fuoco. Le immagini vengono spesso focalizzate oltre la retina, come nel caso dell’ipermetropia, e infatti le soluzioni sono spesso in comune. Come per l’ipermetropia, è necessario far avvenire prima la messa a fuoco, utilizzando quindi normalmente lenti convesse, ma non mancano sperimentazioni alternative per ovviare a un problema che sorge inevitabilmente per chiunque.