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Dall’originale festa celtica alle zucche: perché si festeggia Halloween?

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Molti credono che Halloween sia l’ennesima festa a stampo consumistico importata dagli Stati Uniti ma leggendo bene la storia le origini di questa celebrazione sono da ricondurre alla tradizione celtica. Infatti, secondo la tradizione pagana il primo novembre è il giorno del passaggio tra l’estate e l’inverno, il giorno del Capodanno Celtico. Solo nei secoli successivi l’arrivo del Cristianesimo inglobò la festa pagana in quelle cristiane di Ognissanti e nella Commemorazione dei Defunti. Tuttavia, la festa di Halloween come oggi la conosciamo ha iniziato a prendere forma solo nei primi decenni del 1900 e da lì ha preso a trasformarsi.

Halloween e la festa celtica di Samhain

La parola Samhain in irlandese antico avrebbe il significato di “fine dell’estate” mentre nel gaelico potrebbe essere tradotta in “Novembre”. Ad ogni modo era la festa pagana che rappresentava la transizione tra la stazione estiva e quella invernale, chiudendo il ciclo dei raccolti. Era anche legata al simbolismo del passaggio tra la vita, rappresentata dall’estate e dalla fertilità dei terreni, alla morte, segnata dall’arrivo dell’inverno.

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Infatti, secondo la tradizione, si tratta della notte durante la quale le anime dei defunti possono ricongiungersi ai propri cari ancora in vita. Un momento sacro che veniva onorato con grandi celebrazioni gloriose. Con l’avanzare del tempo la superstizione subentrò alla tradizione, associando la morte nella sua accezione più negativa da cui bisognava proteggersi.

L’avvento del Cristianesimo e le celebrazioni di Ognissanti

Fu Papa Gregorio IV, nell’835 dopo Cristo, a riunire la celebrazione pagana dei Celti con quella dei Romani, festeggiata in maggio, nella giornata di Ognissanti. Successivamente nel 998, circa un secolo dopo, venne aggiunta anche la Commemorazione dei Defunti il 2 novembre che con la vigilia del 31 ottobre, rappresentava una Triade di celebrazioni. Infatti, la parola Halloween deriverebbe dal termine “All Hallows’’Eve”, l’equivalente di All Saints’ Eve, cioè la vigilia di Ognissanti.

Anche in questo periodo perdurava l’accensione di fuochi e grandi falò, dapprima per festeggiare le anime dei defunti e solo nei secoli successivi per scacciarle. Con il Protestantesimo si perse un po’ di questo spirito che però venne portato negli Stati Uniti dagli irlandesi che colonizzarono il nuovo continente.

La leggenda di Jack-o’-lantern e l’Halloween più recente

Sempre parte della tradizione e negli aspetti più leggendari fa parte la storia di Jack-o’-lantern, un ubriacone irlandese che sfidò il diavolo vincendo in due diverse circostanze. Purtroppo, una volta morto venne rifiutato sia dal Paradiso che dall’Inferno e fu costretto a vagare come anima tormentata insieme a una rapa in cui aveva posato un tizzone che il diavolo gli aveva lanciato.

Proprio la rapa è diventata uno degli aspetti più folkloristici della festa e che oggi abbiamo mantenuto nelle forme di zucca intagliata. Al contrario, i travestimenti macabri da indossare la notte del 31 ottobre sembrano essere stati introdotti solo nei primi decenni del 1900 negli Stati Uniti. Di lì a poco, le aziende americane iniziarono a produrre costumi da vendere nei supermercati per l’occasione, trasformando la festa di origine religiosa nella festa che oggi conosciamo.

Probabilmente l’aspetto più curioso di questo festeggiamento è che anche in Italia ci sono molte tradizioni legate alle tematiche tipiche celebrazione. Un punto interessante per ripensare a come, a volte, le celebrazioni che riteniamo di poco valore abbiano origini importanti. Nel tempo, tuttavia, mutano a seconda delle influenze dei popoli, delle religioni e delle culture stesse.