Geologia

Fenomeni meteorologici estremi nel Mar Mediterraneo e in Italia

In quest’ultimo anno, si sono verificati molteplici fenomeni meteorologici estremi al largo delle coste mediterranee, soprattutto della Sicilia. In molti si sono chiesti cosa comporti questo intensificarsi di fenomeni meteorologici così importanti. Si può subito dire che il problema è dato dal calore del Mar Mediterrano, che quest’estate si è scaldato molto, dando così luogo a questi fenomeni così intensi.

Fenomeni meteorlogici estremi: i Medicane

Tra fine ottobre e inizio novembre le emittenti televisive e le agenzie di stampa hanno parlato della formazione di un medicane. Questa parola indica un particolare tipo di tempesta: si tratta di una tempesta di tipo tropicale nel mediterraneo. Da qui il nome Medicane: nasce dalla crasi delle due parole che descrivono il fenomeno: Mediterranean Hurricane.

Bisogna sicuramente cominciare questa trattazione del fenomeno dicendo che non si tratta di un fenomeno nuovo. Il primo di questi fenomeni meteorologici estremi registrato è la tempesta del 22-27 settembre 1969. Questo Medicane colpì Malta e il Nord Africa provocando gravi alluvioni provocate dalle ingenti piogge.

Il ciclone mediterraneo Apollo che ha colpito la sicilia. Qui alla massima intensità. Fonte: Nasa

Il ciclone Apollo è il Medicane che ha colpito la Sicilia e parte della calabria nella settimana a cavallo tra il mese di ottobre e quello di novembre. La più bassa pressione registrata all’interno del ciclone è stata di 99 mbar. I massimi venti sostenuti per un minuto sono stati di 100 km/h. I venti massimi registrati sono stati registrati da una nave di passaggio il giorno 29 ottobre, con un massimo di 104 km/h. Dopo aver toccato la Sicilia il 29 ottobre, a tempesta si è affievolita e poi si è abbattuto sulla Libia. Secondo altre fonti, questa tempesta dovrebbe essere rimasta una Tempesta Subtropicale.

Caratteristriche dei medicane

Il nome di questi fenomeni meteorologici estremi, Tempeste di tipo tropicale, viene da una decisione degli anni 80 di dividere i fenomeni prettamente tropicali (i tifoni e gli uragani propriamente detti) che si originano entro i tropici dai fenomeni fuori dalle fasce tropicali. In realtà questi Medicane non hanno nulla di diverso dai loro simili tropicali. L’unica differenza è data dalla temperatura del mare nelle diverse regioni. La temperatura del mare è infatti una importante discriminante sulla forza degli uragani in formazione.

Bisogna ricordare che il concetto di Uragano Mediterraneo non deve essere pensato come un Ciclone Subtropicale, con alcune caratteristiche del ciclone tropiclae e alcune caratteristiche diverse dai Cicloni Tropicali. Queste tempeste, quando formate, hanno tutte le caratteristiche di un uragano. Come già detto, la clasificazione serve solo per distinguere i Cicloni formati entro i tropici da quelli fuori dai tropici, come i Cicloni Mediterranei.

L’occhio di un ciclone tropicale (Uragano Florence) visto dalla ISS. Fonte: NASA

Infatti, quando il vento nei Cicloni Mediterranei supera una certa velocità, anche semplicemente sopra i 47 km/h di Vento Massimo Sostenuto, e fino ai 180 km/h di Vento Massimo Sostenuto, si forma il classico occhio del ciclone. Una delle differenze tra i Medicane e gli Uragani Atlantici è il maggior raggio del Vento massimo. Non si può quindi utilizzare la stessa scala NOAA usata negli Uragani Atlantici, ma suggerendo una modifica della stessa scala.

Tornado in italia e nel mediterraneo

L’Italia è uno dei paesi europei con più alto tasso di incidenza di trombe d’aria. Questa grande incidenza, soprattutto nella pianura padana, è data dalla presenza del mar mediterraneo e delle catene delle alpi e degli appennini. In europa è seconda solo a Gran Bretagna e Paesi Bassi. Le trombe d’aria che si formano in Italia però non hanno la potenza distruttiva che hanno quelli che si formano nella Tornado Alley, ma comunque possono arrivare a fare molti danni. Non bisogna pensare che i termini tromba d’aria e tornado indichino fenomeni differenti. Tromba d’aria è semplicemente il termine italiano.

Le trombe d’aria in Italia però stanno aumentando di intensità e di frequenza negli ultimi anni. In Italia vi è però una maggiore quantità di cosiddette trombe d’acqua, fenomeni simili che si formano sopra a masse d’acqua. Queste ultime però solitamente non sono distruttive quanto quelle che avvengono sulla terraferma per la mancanza delle supercelle e quindi dei fronti mesociclonici.

Una supercella sopra Miami, TX. Fonte: NOAA

Sono infatti le supercelle a dare la forza distruttiva alla tromba d’aria. Questi sono fronti temporaleschi molto localizzati nello spazio. Infatti, questi non superano la decina di chilometri di larghezza del fronte. Inoltre, la supercella è un fenomeno temporalesco particolarmente distruttivo per via della sua struttura. La caratteristica delle supercelle è la presenza del mesociclone. Questo è il fenomeno che imprime una rotazione alla colonna d’aria che poi può provocare la tromba d’aria.

Alcune considerazioni sui recenti fenomeni meteorologici estremi

Come si è potuto vedere, i fenomeni meteorologici estremi di cui si è trattato sono eventi che sono successi più volte negli anni. Per cui questi fenomeni meteorologici non sono nuovi. Però, come si può vedere per esempio con gli uragani tropicali e con gli ipotetici Hypercane, questi fenomeni sono generati dalla temperatura superficiale dell’acqua. Di conseguenza, se le temperature superficiali si dovessero alzare molto, ci si dovrebbe preparare a fenomeni meteorologici sempre più estremi e violenti.

Published by
Alessandro Mantani