Sono i ricercatori di Coastal Oceans Research and Development in the Indian Ocean (CORDIO East Africa) ad affermare che le barriere coralline dell’Oceano Indiano sono in pericolo. I fattori che determinano questo triste ed inevitabile futuro sono principalmente il surriscaldamento globale e la pesca eccessiva e sconsiderata.
L’indagine che ha portato a tali conclusioni ha richiesto 18 mesi di ricerche e analisi. Hanno partecipato allo studio più di 35 organizzazioni attive in tutto il mondo fino alla pubblicazione su Nature Sustainability intitolata “Vulnerability to collapse of coral reef ecosystems in the Western Indian Ocean”.
Secondo l’indagine, entro i prossimi 50 anni è previsto il collasso delle barriere coralline dell’Oceano Indiano occidentale. Si è diviso l’Oceano Indiano occidentale in 11 aree, poi si è proceduto coi criteri di valutazione dei rischi di estinzione della IUCN Red List.
Le liste rosse valutano con parametri oggettivi le minacce nei confronti delle specie animali e degli ecosistemi. La direttrice del Center for Society and Governance dell’IUCN è Radhika Murti, convinta che lo studio effettuato può e deve essere condotto anche su altre barriere coralline. Solo svolgendo tali ricerche è possibile individuare gli ecosistemi più a rischio ed intervenire con politiche mirate prima che sia troppo tardi.
«La ricerca è stata pensata in maniera tale che possa essere applicata alle barriere coralline di tutto il mondo perché si basa sul rapporto riguardo le barriere coralline del Global Coral Reef Monitoring Network recentemente pubblicato”.
Con una previsione dell’innalzamento delle temperature nei prossimi 50 anni è stato possibile comprenderne gli effetti sulle barriere coralline dell’Oceano Indiano occidentale. Sono maggiormente in pericolo le barriere coralline delle isole. Madagascar, Isole Comore e Isole Mascarene subiranno maggiormente gli effetti del cambiamento climatico, dunque sono in pericolo critico. David Obura, direttore fondatore di CORDIO East Africa e presidente dell’IUCN SSC Corals Specialist Group, afferma che sono urgenti sia politiche globali che locali:
“Era risaputo che le barriere coralline fossero in declino ma ora ne conosciamo con precisione l’entità e le cause”.
Oltre al cambiamento climatico, che può essere affrontato solo con azioni internazionali, altro grave problema è la pesca eccessiva. Lo sfruttamento sregolato delle risorse ittiche è una seria minaccia per gli ecosistemi e va contrastato con misure appropriate.
La pesca eccessiva altera l’ecologia delle barriere con conseguente crescita e riproduzione di alghe marine. È chiaro che non si può andare avanti così, pertanto gli stessi autori dello studio invitano i Paesi a promuovere una pesca sostenibile.
Nella pubblicazione troviamo diverse raccomandazioni pensate col fine di proteggere le barriere coralline dell’Oceano Indiano.