Fisica

Niels Bohr e l’imbarazzante incidente con il re di Danimarca Cristiano X

Il grande fisico danese Niels Bohr, uno dei padri della meccanica quantistica, era una persona piuttosto informale e questa sua caratteristica lo condusse ad un imbarazzante incidente quando, nel 1916, divenne professore all’Università di Copenaghen. Per comprendere quello che accadde, è necessario fare qualche premessa.

Niels Bohr e suo fratello Harald

Bohr e Einstein discutono di meccanica quantistica in casa di Paul Ehrenfest a Leida nel dicembre 1925. Credits: Immagine di pubblico dominio su Wikipedia

Niels aveva un fratello, Harald, più piccolo di lui di 18 mesi. Acuto e vivace rispetto a Niels, più tranquillo e introverso, Harald divenne un matematico di talento. I due fratelli condividevano la passione per il calcio. Nel 1903, quando entrarono all’Università di Copenaghen, entrambi si unirono alla squadra di calcio universitaria Akademisk Boldklub.

Niels giocava in porta e trascorreva il tempo in cui il pallone si trovava nella metà campo avversaria effettuando calcoli sul palo e risolvendo problemi matematici, distrazione che spesso lo costringeva a salvataggi a dir poco spettacolari (e a volte fallimentari), quando improvvisamente il gioco tornava nella sua metà campo.

Decisamente più dotato era Harald che diventò un calciatore di successo nel ruolo di mediano, arrivando a rappresentare la Danimarca nei Giochi olimpici del 1908, in cui la squadra batté la Francia 17-1 nelle semifinali, prima di essere sconfitta per 2-0 dalla Gran Bretagna (tre giorni prima la Danimarca aveva battuto la Francia B con il risultato altrettanto eclatante di 9-0 e Harald aveva contribuito al successo segnando due gol e conquistandosi la medaglia d’argento). Ma torniamo a Niels.

La moglie Margarethe conosceva benissimo la sua scarsa attenzione per l’etichetta e per questa ragione, quando fu chiesto a Niels di presentarsi al re di Danimarca come insegnante appena nominato all’Università di Copenaghen, si assicurò che il marito indossasse tight e guanti bianchi, da non togliere nel momento di stringere la mano al sovrano, e non dimenticasse alla fine di congedarsi camminando all’indietro alla stregua di un gambero. Niels si attenne scrupolosamente alle raccomandazioni della moglie, ma quest’ultima non aveva fatto i conti con la schiettezza d’animo del marito.

Una parola di troppo

Foto ufficiale di Cristiano X, re di Danimarca. Credits: Immagine di pubblico dominio su Wikipedia

Quando Niels Bohr fu ricevuto da Cristiano X, un uomo dall’aria severa e militaresca, il re gli strinse la mano e, dopo le doverose presentazioni, gli disse che era per lui un grande onore incontrare un campione di calcio così celebre e talentuoso. A tale affermazione, Bohr si permise temerariamente di correggere l’errore del sovrano, sottolineando che era suo fratello Harald a giocare per la nazionale danese. “Mi spiace, ma temo che Vostra Maestà si riferisca a mio fratello”.

Il re rimase sconcertato dinanzi a queste parole, dal momento che le regole (come ben noto) prevedevano che nessuno potesse contraddire il sovrano nel corso di una udienza pubblica. Facendo finta di non aver sentito e ignorando una tale clamorosa infrazione dell’etichetta, il re ripeté il suo commento, affermando di essere compiaciuto di stringere la mano al famoso calciatore Bohr.

Niels Bohr, a questo punto, comprese di trovarsi in una situazione grottesca e cominciò a sentirsi notevolmente a disagio. Mantenendo la calma, fece ancora una volta presente al re che, sebbene anche lui avesse giocato a calcio in gioventù (da portiere mancato…), il fratello Harald gli era senza dubbio superiore, era lui il famoso calciatore. Al che, il re, indignato, annunciò: “Audiensen er jorbi!” (L’udienza è tolta!) E Bohr si allontanò. Camminando all’indietro.

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Vincenzo Giordano