Nella teoria della probabilità, due eventi si dicono indipendenti quando il verificarsi o meno di uno dei due non condiziona la probabilità che si verifichi l’altro. In tal caso, la probabilità che i due eventi si verifichino contemporaneamente si ottiene moltiplicando le probabilità dei singoli eventi. Ad esempio, il lancio di un dado non ha nulla a che fare con quello di una moneta per cui la probabilità di ottenere 5 lanciando un dado e di far uscire “croce” lanciando una moneta è pari a 1/12, cioè pari al prodotto di 1/6 (probabilità che esca 5) per 1/2 (probabilità che esca “croce”).
Se, invece, gli eventi non sono indipendenti, il verificarsi di uno influenza l’altro. Nella teoria della probabilità, la probabilità dell’evento intersezione risulta inferiore o superiore al prodotto delle singole probabilità: più precisamente, la probabilità che si verifichino sia l’evento A che l’evento B è uguale al prodotto tra la probabilità di A e la probabilità di B supponendo che si sia verificato l’evento A, o viceversa.
I seguenti esempi dovrebbero chiarire il concetto. La probabilità degli eventi di incontrare per strada una persona di sesso maschile è circa 1/2; quella di incontrare una persona che indossi la gonna è circa 1/4. Ma risulta palese che la probabilità di incontrare per strada un uomo con la gonna è di gran lunga inferiore a 1/8.
La probabilità di essere lasciati dal proprio partner in un determinato giorno e quella di ammalarsi potrebbero essere entrambe piuttosto basse (se considerate separatamente), ma la probabilità che i due eventi si verifichino contemporaneamente è di gran lunga superiore al prodotto delle due probabilità: se siete reduci dalla rottura di una relazione sentimentale, sicuramente siete sprofondati in depressione con conseguente abbassamento delle difese immunitarie e facile esposizione alle malattie più disparate. Lo stato psicologico che scaturisce dalla fine di una storia d’amore vi rende fragili, più vulnerabili al crollo fisico: i due eventi sono chiaramente dipendenti.
I Baci Perugina furono inventati nel 1922 dalla stilista Luisa Spagnoli. Moglie di Annibale Spagnoli, uno dei 4 fondatori dell’azienda Perugina, assieme a Francesco Buitoni, Leone Ascoli e Francesco Andreani, con l’intento di riciclare la granella di nocciola avanzata da altre produzioni dell’azienda Perugina. Luisa Spagnoli avrebbe voluto chiamarli “cazzotti”, per la forma tozza e irregolare dei cioccolatini che richiamava la nocca di una mano. Fu Giovanni Buitoni, figlio di Francesco, a proporre il più malizioso e celebre nome “Bacio”.
I famosi bigliettini furono introdotti negli anni ’30 da Federico Seneca, l’allora direttore artistico della Perugina. La leggenda vuole che Federico prese spunto dai cartigli che Luisa Spagnoli e Giovanni Buitoni utilizzavano per comunicare tra loro. I due, infatti, nel tempo divennero amanti e presero l’abitudine di scambiarsi frasi appassionate d’amore avvolgendo con dei bigliettini le delizie che avevano sotto mano. Anche il disegno della coppia che si bacia sotto una pioggia di stelle, e che campeggia in ogni scatola di Baci Perugina, è dovuto a Federico Seneca che fu ispirato da un dipinto famoso: “Il bacio” di Francesco Hayez.