Per circa una settimana Frisch e Meitner sono le uniche persone a possedere una conoscenza in grado, almeno potenzialmente, di mandare in frantumi la Terra. Se Hahn e Strassmann hanno ottenuto bario e krypton, allora la scissione dell’uranio bombardato con neutroni si verifica sempre e quegli elementi transuranici che hanno guadagnato due settimane prima il Nobel a Enrico Fermi non esistono.
Il primo giorno del nuovo anno, il 1° gennaio 1939, Lise Meitner scrive a Otto Hahn dicendogli che lei e Frisch “considerano forse possibile, dopotutto, che, dal punto di vista energetico, un nucleo di tale peso esploda”. Due giorni dopo, il 3 gennaio, Frisch torna a Copenaghen tutto eccitato. È ansioso di sottoporre a Bohr le congetture dei due fisici.
Il fisico danese dalla parlata dolce e gentile ha solo pochi minuti per lui, ma dopo mezzo minuto che Frisch ha finito di raccontargli, si batte improvvisamente la fronte con la mano ed esclama: “Oh, che idioti siamo stati a non essercene accorti prima! Oh, ma è meraviglioso! È proprio come dev’essere! Avete scritto un lavoro con Lise Meitner?”. “No, non ancora”, risponde Frisch, “ma abbiamo intenzione di farlo subito”. Il 6 gennaio, Frisch e Meitner, elaborano al telefono il testo di un articolo con l’intento di mandarlo alla rivista “Nature”. Bohr, che il giorno dopo deve partire per gli Stati Uniti, esamina e approva le bozze del breve rapporto, e promette di non parlarne prima che il lavoro non sia uscito.
Il 16 gennaio la versione finale viene inviata. Frisch chiede ad un biologo americano che lavora con Hevesy, chimico ungherese e suo amico, come si chiami il processo per cui una singola cellula si divide in due. La risposta è “fissione”. Così nel lavoro Frisch utilizza il termine “fissione nucleare“. Ed è così che la parola entra nella storia della fisica.
Gli articoli che Frisch scrive, in realtà, saranno due. Spediti il 16 gennaio a “Nature”, saranno pubblicati uno l’11 e l’altro il 18 febbraio. Il primo, firmato dai fisici Lise Meitner e Otto Frisch, riguarda l’interpretazione dei risultati ottenuti da Otto Hahn e Fritz Strassmann: fornisce l’elegante spiegazione della fissione del nucleo di uranio e avanza l’ipotesi che nessuno abbia mai ottenuto elementi transuranici bombardandolo con neutroni, siano essi veloci o lenti. Il secondo articolo, firmato solo da Otto Frisch, riporta i dati che confermano, per via fisica, la rottura in due grossi frammenti del nucleo di uranio con un esperimento realizzato a Copenaghen dallo stesso Frisch. Si tratta, a tutti gli effetti, della prima conferma indipendente della scoperta realizzata il mese prima a Berlino Dahlem.