Quante volte bisogna piegare un foglio di carta per raggiungere la Luna?
Immaginate una notte in cui non riuscite a trovare sonno, vi girate e rigirate nel letto e ad un certo punto decidete di cambiare le lenzuola, piegandole una volta. Se il loro spessore iniziale era di 0,4 mm, successivamente diventerà di 0,8 mm. Sapete quante volte dovreste piegare le lenzuola, o ugualmente un foglio di carta, affinché lo spessore risulti pari alla distanza tra la Terra e la Luna?
Sicuramente non ci crederete ma è sufficiente che pieghiate le vostre lenzuola appena 40 volte perché vi ritroviate a dormire sulla Luna! E se vi viene assegnato un foglio di carta dello spessore standard di 0,1 mm, basta piegarlo 51 volte perché la pila ottenuta arrivi oltre il Sole!
Purtroppo, su oggetti reali come questi non è fisicamente possibile eseguire molte pieghe. Per buona parte del Novecento, era opinione diffusa che si potesse piegare un foglio di carta non più di 7 o 8 volte ma nel 2002 la studentessa Britney Gallivan, che frequentava le scuole superiori, ha sorpreso il mondo piegando un foglio di carta a metà per ben 12 volte. In realtà, è andata oltre stimando, nel 2001, la lunghezza minima iniziale L che deve avere un foglio di carta (quadrato) di spessore s per ottenere n strati. In figura è riportata la straordinaria formula in cui fa capolino anche π!
Britney Gallivan si guadagnò così un Guiness World Record per la sua impresa. Il 27 gennaio 2002, la studentessa delle superiori Britney Gallivan, di Pomona, California, USA, ha piegato un singolo pezzo di carta a metà 12 volte. Ma non solo, è stata la prima persona a piegare un unico pezzo di carta a metà anche per 9, 10 e 11. La carta velina utilizzata era lunga 1219 m.
Per la sua impresa, dovette cercare un particolare tipo di carta che si adattasse alle sue esigenze. Dopo alcune ricerche ha trovato un rotolo di carta igienica speciale e che costava 85 dollari. Nel gennaio 2002 è andata al centro commerciale locale di Pomona. Con i suoi genitori, ha steso la carta igienica jumbo, ha segnato il punto a metà e l’ha piegata la prima volta. Ci è voluto un po’, perché la strada per la fine del rotolo era lunga. Poi piegò il foglio la seconda volta, e poi ancora e ancora, fino ad arrivare dove ben sappiamo.
Il π è ovunque, anche nel calcolo delle pieghe di un foglio di carta
E a proposito di π, qualche volta questa celebre costante matematica può anche salvare una persona dal carcere. Questo è quello che è accaduto a O. J. Simpson, giocatore di football americano e attore, accusato dell’omicidio della moglie nel 1994. Il suo avvocato riuscì ad annullare numerose prove a carico di Simpson tra cui quella del DNA che avrebbe dovuto incastrarlo definitivamente. Un agente dell’FBI sbagliò il calcolo dell’area della goccia di sangue usata per tracciare il DNA dell’assassino perché non prese in considerazione π. Di conseguenza, il giudice invalidò la prova.