Come viene calcolato il codice fiscale?
Il codice fiscale identifica univocamente ciascun cittadino italiano. È costituito da 16 caratteri alfanumerici. I primi 15 fanno riferimento al cognome, al nome, all’anno, al mese, al giorno e al comune di nascita. Come nel codice ISBN, anche nel codice fiscale l’ultimo carattere, il sedicesimo, è un carattere di controllo, e anche quello viene calcolato in un modo ben preciso.
I primi tre caratteri individuano il cognome e sono le prime tre consonanti presenti. Se le consonanti sono meno di tre, si aggiungono le vocali nell’ordine in cui si presentano. Per cognomi più corti di tre caratteri, si sostituisce il carattere mancante con la X. Così, ad esempio, il cognome ROSSI diventa RSS, il cognome RIVA diventa RVI, il cognome RE diventa REX, il cognome GIORDANO diventa GRD. I successivi tre caratteri rappresentano il nome e il discorso è analogo a quello fatto per il cognome ad eccezione del caso in cui le consonanti siano più di tre: in tal caso si considerano la prima, la terza e la quarta. Ad esempio, VINCENZO diventa VCN, MARTA diventa MRT, SARA diventa SRA, AL diventa LAX, ALESSANDRO diventa LSN. Per l’anno di nascita si prendono le ultime due cifre: l’anno 1971 diventa semplicemente 71, l’anno 2002 diventa 02. Per quanto riguarda il mese, si fa riferimento alla seguente tabella di conversione:
Per il giorno si riporta il numero, aumentato di 40 solo per le donne. Così, per un uomo nato il 3 novembre, il giorno viene codificato con 03, per una donna nata il medesimo giorno con 43. Il codice che indica il comune di nascita è costituito da quattro caratteri alfanumerici (reperibili in archivi elettronici): ad esempio, BARI ha come Codice Comune A662.
Come viene calcolato l’ultimo carattere del Codice Fiscale?
L’ultimo carattere è il codice di controllo. I 15 caratteri del codice fiscale fin qui calcolati vengono convertiti in numeri secondo la seguente tabella. I valori così ottenuti vengono sommati tra loro e il totale è diviso per 26. Il resto della divisione viene convertito in carattere di controllo usando l’ultima tabella sottostante:
Cosi, ad esempio, consideriamo i seguenti 15 caratteri GRDVCN71S03A662. I caratteri che occupano una posizione pari sono RVN1S3A6 e che quindi danno luogo alla somma 17+21+13+1+0+0+6 = 58. I restanti sono invece i caratteri che occupano una posizione dispari e che danno luogo alla somma 15+7+5+17+12+7+15+5 = 83. La somma totale 58 + 83 = 141 divisa per 26 da come resto il numero 11 che corrisponde alla lettera L. Quest’ultimo è quindi il carattere di controllo finale.