Scienza

Trovata un’enorme falda di acqua dolce sotto l’Oceano Atlantico

Sembra difficile da credere, ma l’universo marino è uno spazio largamente inesplorato dall’uomo: basti pensare che attualmente ne conosciamo solo il 5%. Paradossalmente, ci è più facile esplorare l’universo (che è formato principalmente di vuoto) che il sottosuolo terrestre o marino. Sono dunque tanti i misteri e i segreti che il mare ci cela, e di conseguenza molte sono le sorprese che ha in serbo per noi. Tant’è che adesso è stata fatta una scoperta incredibile riguardante gli abissi dell’Oceano Atlantico, riguardante l’acqua, ma di cosa si tratta?

Cosa è stato scoperto negli abbissi dell’Oceano Atlantico?

Durante una recente indagine del fondale marino al largo della costa nord-orientale degli Stati Uniti, gli scienziati hanno fatto una scoperta sorprendente: una gigantesca falda acquifera di acqua relativamente dolce intrappolata in sedimenti porosi che si trovano sotto l’oceano salato. E pare essere la più grande formazione di questo tipo mai trovata nel mondo.

La scoperta ha sede proprio sotto l’Oceano Atlantico. La falda acquifera di acqua dolce diviene leggermente salmastra a contatto con quella marina, e il ritrovamento è da ricondursi ad un team di ricerca americano guidato dagli scienziati dell’Università Columbia a New York.

La falda acquifera si estende più o meno continuamente per circa 80 km: è talmente grande che se fosse in superficie, creerebbe un lago ricoprende più di 40.000 chilometri quadrati. Lo studio suggerisce che tali falde acquifere probabilmente si trovano al largo di molte altre coste del mondo e potrebbero fornire l’acqua di cui c’è un disperato bisogno attualmente per le aree aride dove l’acqua dolce effettivamente manca.

“Sapevamo che c’era acqua dolce laggiù in luoghi isolati, ma non conoscevamo l’estensione o la geometria”, ha detto l’autrice principale Chloe Gustafson, PhD. candidato al Lamont-Doherty Earth Observatory della Columbia University. “Potrebbe rivelarsi una risorsa importante in altre parti del mondo”.

I ricercatori hanno impiegato misurazioni innovative delle onde elettromagnetiche per mappare l’acqua, che è rimasta invisibile ad altre tecnologie. Hanno fatto cadere i ricevitori sul fondo del mare per misurare i campi elettromagnetici sottostanti e il grado in cui alcuni fenomeni naturali come i venti solari e i fulmini risuonavano attraverso di essi. Ma non solo: un apparato trainato da una nave emetteva anche impulsi elettromagnetici artificiali e registrava lo stesso tipo di reazioni dal fondo del mare. Entrambi i metodi funzionano in modo semplice: l’acqua salata è un miglior conduttore di onde elettromagnetiche rispetto all’acqua dolce, quindi l’acqua dolce si è distinta come una banda a bassa conduttanza.

La coerenza dei dati così ottenuti, da entrambi i metodi di studio, ha permesso ai ricercatori di dedurre con un alto grado di sicurezza che i sedimenti di acqua dolce si estendono continuamente non solo nel New Jersey e in gran parte del Massachusetts, ma anche nelle coste intermedie del Rhode Island, del Connecticut e di New York. Stimano che la regione contenga almeno 2792 km3 di acqua dolce.

Ma come fa ad esserci acqua dolce in fondo all’oceano?

L’acqua probabilmente è finita sotto il fondo del mare in due modi diversi, affermano i ricercatori. Tra 15.000 e 20.000 anni fa, verso la fine dell’ultima era glaciale, gran parte dell’acqua del mondo era rinchiusa in ghiaccio profondo quasi due chilometri; in Nord America, si estendeva attraverso quello che oggi è il New Jersey settentrionale, Long Island e la costa del New England. Il livello del mare era molto più basso, esponendo gran parte di quella che oggi è la piattaforma continentale sottomarina degli Stati Uniti.

Quando il ghiaccio si è sciolto, i sedimenti hanno formato enormi delta fluviali in cima alla piattaforma e l’acqua dolce è rimasta intrappolata in sacche sparse. Successivamente, il livello del mare è aumentato. Finora, l’intrappolamento di tale acqua “fossile” è stata la spiegazione comune per qualsiasi acqua dolce trovata sotto l’oceano.

Published by
Gabriele La Greca