Medicina

Arriva l’estate, con lei le zanzare e il West Nile Virus. C’è da preoccuparsi?

Il West Nile Virus (WNV) è stato isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, ed è il principale responsabile di migliaia di casi di morbilità e mortalità in diversi animali, tra i quali rientrano uccelli, cavalli e purtroppo anche l’uomo. Se inizialmente le epidemie erano causa, nella maggior parte dei casi, solo di una una lieve malattia febbrile, con la fine degli anni ’90 è stato riscontrato un aumento di virulenza del WNV, con il sopraggiungere di casi di cefalea ed eruzione cutanea (anche se più rari). Tutta colpa delle zanzare?

Il principale mezzo di trasmissione del virus nell’uomo sono le punture inferte dalle zanzare della specie Culex, il cui periodo di massima diffusione inizia in estate e può continuare anche per tutto l’autunno, specialmente in previsione di un aumento progressivo delle temperature, che favorisce la riproduzione di questi insetti. Le zanzare infette da WNV lo trasmettono all’uomo dopo un pasto di sangue dall’ospite. Durante questo processo, la saliva della zanzara contaminata da WNV si deposita nel sangue e nel tessuto cutaneo

I sintomi a cui prestare attenzione

Il virus fortunatamente non si trasmette da persona a persona tramite contatto, l’unico vettore ad oggi riconosciuto è la puntura di zanzara. Nell’uomo, la manifestazione clinica può variare da completamente asintomatica, a sintomatica lieve, fino ad arrivare ai casi più gravi di encefalite, paralisi e morte. La forma asintomatica del virus WNV è osservata quasi nell’80% dei casi. Le infezioni di tipo sintomatico comprendono principalmente eventi di tipo febbrile di lieve intensità (temperatura intorno ai 38.5°C), talvolta associati a mal di testa di moderata entità, mialgie e nausea. Una percentuale piuttosto irrisoria (circa l’1%), e tuttavia comunque preoccupante, delle persone infette arriva a sviluppare infezioni e malattie neurologiche.

Il periodo di recupero in seguito a contagio può essere anche molto lungo. Complicanze a lungo termine (1 anno o più dopo l’infezione) sono comuni in molti pazienti che presentavano già salute cagionevole prima dell’infezione, con affaticamento e debolezza come sintomi manifestati più comunemente; oltre a questi, non sono rari casi di artralgia, mal di testa e complicazioni neurologiche, come i tremori e la perdita di memoria e concentrazione.

Immagine ottenuta al microscopio elettronico a trasmissione (TEM) colorata digitalmente che ha rivelato la presenza di particelle virali del virus del Nilo occidentale (WNV), in un isolato che è stato coltivato in una coltura cellulare. Credits: CDC Centre for Desease Control and Prevention.

Misure di prevenzione contro le zanzare

Ad oggi non esiste un vaccino autorizzato dalla FDA (Food and Drug Administration) per uso umano, di conseguenza l’unico trattamento raccomandato è la terapia di supporto e, naturalmente, la prevenzione. A questo proposito l’AMCLI (Associazione Microbiologi Clinici Italiani, attiva dal 1970), nella persona di Pierangelo Clerici, Direttore U.O. Microbiologia A.S.S.T Ovest Milanese, ha ritenuto opportuno fornire alcune informazioni su questo virus, la cui diffusione in Italia non rappresenta purtroppo una novità. Attualmente i contagi, prevalentemente nelle regioni del Nord Italia, sono 42 (stimati a partire dal 7 giugno), con 5 decessi accertati; sebbene le categorie maggiormente a rischio siano costituite da soggetti anziani o immunocompromessi, casi di infezione sintomatica sono stati riscontrati anche nella popolazione più giovane.

La sorveglianza territoriale, ad opera dell’Istituto Superiore della Sanità, è un utile strumento di monitoraggio e prevede il controllo della circolazione della zanzara Culex mediante interventi mirati di bonifica; non è raro, ormai, specialmente per chi risiede nel Nord Italia, ricevere comunicazione di un intervento di bonifica ambientale coordinato dal proprio Comune di appartenenza, su indicazione spesso dell’Istituto Zooprofilattico Territoriale o dell’ULSS.

Per quanto riguarda i cittadini, diverse sono le misure che è possibile adottare per tutelare sé stessi e la propria comunità in questi mesi estivi. Le pratiche da adottare possono apparire banali ma costituiscono una prima barriera di fondamentale importanza per prevenire il contagio: le indicazioni fornite consigliano di utilizzare repellenti cutanei ad uso topico quando si programma di trascorrere la giornata all’aria aperta; di indossare di indumenti chiari e, possibilmente, a manica lunga; di soggiornare in ambienti con porte e finestre provvisti di zanzariere.

Ogni cittadino può, nel suo piccolo, collaborare alle misure di controllo delle zanzare, impedendone la riproduzione: ad esempio, attivandosi perché vengano introdotti pesci in vasche e fontane così da poterle bonificare, svuotando sottovasi e recipienti di diversa natura per evitare il ristagno di acqua, tagliare periodicamente l’erba e trattare con larvicidi tutte quelle zone può soggette alla proliferazione.

I pesci sono ottimi repellenti ecologici per le zanzare, dal momento che queste fanno parte della loro alimentazione.

Sebbene il West Nile Virus provochi, nella maggioranza dei casi, manifestazioni di tipo asintomatico o a sintomatologia lieve, si tratta di una patologia che può avere effetti molto importanti sulla salute pubblica e, in previsione di temperature sempre più calde per periodi sempre più lunghi, la prevenzione è una pratica fondamentale, che consentirà a noi e ai nostri cari, adottando semplici pratiche di buon senso, di poter trascorrere più serenamente questi mesi estivi.

A cura di Elena Crepaldi.

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