Il colera è una patologia molto aggressiva che causa dissenteria e vomito e che, se non curata, può portare ad una rapida disidratazione e morte nel giro di pochi giorni. La malattia apparve per la prima volta in Europa nel 1831, giungendo dal subcontinente indiano dov’era endemica. Più di 50.000 cittadini britannici morirono entro un anno, senza che i medici impotenti sapessero che cosa fare. Fino a quando non arrivò John Snow con la sua intuizione e la sua cartina.
Nessuno conosceva la causa della malattia, molti credevano ancora alla teoria dei “miasmi”: l’idea che a diffondere il colera fossero certi cattivi odori che aleggiavano nell’aria, che si levavano dai malati e dalle immondizie. Molti, ma non John Snow, un giovane medico britannico che aveva indagato sul suo primo focolaio di colera nel 1831, a soli diciotto anni. Già in quell’occasione aveva visto ammalarsi persone non esposte ad aria insalubre, mentre chi lo era rimaneva sano.
Snow non accettava l’idea dell’aria mefitica, egli credeva che, essendo il colera una malattia dell’apparato digestivo, la causa dovesse essere cercata nell’ingestione di alimenti o acqua. Sosteneva l’ipotesi che la sostanza – o il veleno – responsabile della patologia venisse espulsa attraverso le feci e il vomito per poi andare a contaminare cibo e acqua. In un opuscolo pubblicato nel 1849, Snow suggerì che fosse l’acqua contaminata a propagare il morbo, ma fu in gran parte ignorato.
Ebbe modo di dimostrare la validità della sua teoria qualche anno dopo, quando il 31 agosto 1854 una nuova terribile epidemia di colera scoppiò a Londra, nel distretto di Soho. In tre giorni morirono 127 persone, e, in poco tempo, sul finire di settembre, le vittime in città erano più di 600. Procuratasi una carta topografica della città, Snow vi segnò minuziosamente con rettangolini neri le posizioni delle case in cui qualcuno era stato colpito dalla malattia.
E quella cartina, che lo avrebbe reso famoso, nella sua estrema sobrietà che rinunciava ad ogni dettaglio superfluo, mostrava una verità che fino a quel momento era rimasta invisibile. I rettangoli neri che indicavano casi di colera si infittivano lungo una strada importante nota allora come Broad Street: la pompa che forniva acqua a quest’area si trovava esattamente in coincidenza con la massima concentrazione dei rettangolini.
Snow scoprì che erano morti di colera 7 uomini che vivevano fuori del quartiere di Soho ma che vi avevano lavorato nell’area intorno alla pompa; venne a sapere anche della morte di una donna, Susannah Eley, che dopo essere rimasta vedova si era trasferita dalla trafficata Soho nella più verde e tranquilla zona di Hampstead, ma che si faceva portare l’acqua di Soho a domicilio perché continuava a preferire l’acqua attinta alla pompa del suo vecchio quartiere, ritenendola più buona.
Ma probabilmente l’osservazione più convincente fatta da Snow era che in una vicina fabbrica di birra nessun operaio si era ammalato di colera: evidentemente i dipendenti del locale birrificio bevevano solo la birra che producevano e l’acqua di importazione che serviva a prepararla. A questo punto Snow mostrò la sua carta topografica agli amministratori della città, proponendo, come misura di sanità pubblica, di rimuovere il braccio della pompa in Broad Street. Il focolaio si spense di lì a poco.