L’Orologio dell’Apocalisse si sposta in avanti. Mancano solo 90 secondi a mezzanotte, a una simbolica “fine del mondo”. La preoccupazione principale è la guerra in Ucraina e il rischio di una catastrofe nucleare. Ma non solo. Siamo in un mondo in cui le minacce crescono e rispetto all’anno scorso la mezzanotte è più vicina di 10 secondi.
Si chiama Doomsday Clock, orologio dell’Apocalisse, ed è un segnatempo simbolico che ci indica quanto siamo vicini alla “fine del mondo”. La mezzanotte sarebbe il simbolo dell’annientamento, il punto di non ritorno. Ogni anno un team di scienziati ed esperti di tecnologia nucleare e di climatologia discutono della situazione mondiale e stabiliscono la posizione delle lancette dell’orologio dell’Apocalisse. Questo simbolo è nato subito dopo la seconda guerra mondiale, nel 1947, da un’idea di alcuni scienziati atomici, appartenenti alla rivista Bulletin of the Atomic Scientists dell’Università di Chicago, tra cui c’era anche Albert Einstein. La decisione di creare questo orologio nacque dalla Guerra Fredda in atto a quell’epoca, che indusse gli scienziati a posizionare le lancette a 7 minuti dalla mezzanotte. Si tratta quindi di un simbolo per quantificare quanto siamo vicini all’apocalisse, la fine del mondo, quando non avremo più tempo per rimediare ai danni che abbiamo fatto.
Sono passati 76 anni dalla nascita dell’orologio dell’Apocalisse, le lancette continuano a spostarsi e la fine del mondo è sempre più vicina. Nel 2020 si è raggiunto il record di 100 secondi, e il 24 gennaio 2023 le lancette si sono spostate ancora più avanti. Purtroppo il tempo che ci rimane è ancora più breve, solo 90 secondi a mezzanotte. I motivi sono tanti. Il mondo, lo sappiamo, sta affrontando tempi difficili. Oltre alla pandemia e ai cambiamenti climatici che già stanno minacciando il genere umano, si è aggiunta la drammatica situazione della guerra in Ucraina. Il 24 gennaio 2023 una conferenza stampa del Bulletin of Atomic Scientists ha annunciato l’imminente apocalisse. La principale minaccia è la guerra in atto tra Russia e Ucraina e le armi nucleari, ma i rischi riguardano anche i cambiamenti climatici, la disinformazione che dilaga e le tecnologie dirompenti.
Il motivo di uno spostamento delle lancette dell’orologio dell’Apocalisse così vicino a mezzanotte è il rischio che deriva dal conflitto in Ucraina. Si tratta di una situazione di pericolo senza precedenti nella storia, per le minacce velate della Russia riguardo l’utilizzo di armi nucleari. La Russia ha già attaccato i siti nucleari di Chernobyl e Zaporizhzhia, rischiando il rilascio di sostanze radioattive. Quindi lo spostamento delle lancette vuole essere un modo per renderci più consapevoli. Per la prima volta infatti quest’anno gli scienziati atomici hanno deciso di diffondere il comunicato non solo nella solita lingua inglese, ma anche in russo e in ucraino. È un monito per le forze politiche coinvolte, un avvertimento per evitare di raggiungere la fine.
Il presidente e Ceo del Bulletin of Atomic Scientistis, riguardo all’aggiornamento delle lancette dell’orologio dell’Apocalisse, ha commentato:
“Stiamo vivendo in un momento di pericolo senza precedenti e il tempo dell’orologio dell’apocalisse riflette questa realtà. 90 secondi è il valore più vicino alla mezzanotte che sia mai stato impostato, ed è una decisione che i nostri esperti non prendono alla leggera. Il governo degli Stati Uniti, i suoi alleati della Nato e l’Ucraina hanno una moltitudine di canali di dialogo. Esortiamo i leader a esplorarli tutti al massimo delle loro capacità per riportare indietro l’orologio”.
La scelta di impostare un tempo così breve alla mezzanotte è dovuta alla concomitanza di tanti fattori che oggi minacciano il mondo. Non sono solo i cambiamenti climatici o la pandemia. Preoccupa anche la disinformazione, per esempio in Russia il governo ha bloccato la diffusione di alcune informazioni sulla guerra in Ucraina. Quindi il pericolo indicato dall’orologio dell’Apocalisse è il risultato di una combinazione di eventi. Lo scopo dell’orologio è appunto quello di considerare tanti fattori che messi insieme potrebbero costituire un punto di non ritorno per l’umanità. Dal 2007 infatti gli scienziati hanno deciso di adottare questo tipo di approccio piuttosto che mantenere l’idea originale, degli anni precedenti, di segnare solo il pericolo di un’ipotetica guerra nucleare.
Fonte immagine di copertina: Bulletin of the Atomic Scientists