Nanotecnologie

Il bottoncino di Djokovic: i magneti per migliorare le prestazioni nel tennis

Il bottoncino di Djokovic, che il tennista porta sul petto, ha suscitato grande curiosità facendo il giro del web. Durante il match contro Marton Fucsovics, è stato notato per la prima volta l’oggetto misterioso sul petto del campione. Ma è stato durante una delle pause di gioco della sua partita contro lo spagnolo Davidovich Fokin che l’attenzione si è concentrata su questo bottoncino. Di cosa si tratta?

La scoperta del bottoncino di Djokovic

Dalla foto scattata a Novak Djokovic al Roland Garros di Parigi mentre si cambiava la maglia durante il match con Marton Fucsovics si nota un misterioso bottoncino sul petto del tennista serbo, attaccato con un pezzo di nastro adesivo trasparente. Questo dispositivo insolito è diventato il fulcro delle discussioni e delle speculazioni durante la partita di tennis. La presenza di questo bottoncino ha suscitato molte domande tra i fan e gli appassionati di sport. Ma di cosa si tratta? È un piccolo magnete metallico, coperto da un cerotto bianco, che il campione ha definito “il più grande segreto della mia carriera”:

“Da piccolo mi piaceva molto Iron Man, quindi cercavo di emularlo e il mio team mi ha portato una nanotecnologia incredibilmente efficiente per aiutarmi a dare il meglio in campo. È il più grande segreto della mia carriera. Se non fosse per questa, probabilmente non sarei seduto qui”.

Novak Djokovic

Il Q Magnete e la sua composizione

L’oggetto posizionato sul petto del campione è un tipo particolare di magnete. In particolare, si tratta di un Q Magnete, una micro calamita potente (parliamo di 1,35 Tesla) realizzata in una lega di boro, ferro e neodimio, una terra rara. Questi magneti sono sviluppati da alcune start-up australiane nel settore sanitario, come Neuromagnetics e Q Magnet. Siamo abituati già all’utilizzo di braccialetti magnetici che promettono di migliorare le prestazioni e la salute.

Ma il dispositivo indossato dal celebre tennista è molto diverso, almeno secondo quanto affermato dal produttore. Infatti questi magneti, grazie alla loro capacità di emettere campi magnetici orientati, possono ridurre gli effetti degli ematomi causati da distorsioni e stiramenti. Inoltre, aiutano in caso di lesioni acute e stati infiammatori. Possono correggere gli squilibri energetici, migliorare la funzione immunitaria, alleviare lo stress, ridurre o addirittura eliminare il dolore e migliorare la qualità del sonno.

I vantaggi dell’utilizzo dei magneti nel mondo sportivo

Il magnete indossato dal campione è una nanotecnologia prodotta dall’azienda italiana Taopatch Sport. Questo dispositivo aiuta a raggiungere una maggiore coordinazione, movimenti più fluidi e un risparmio di risorse preziose durante la competizione e l’allenamento. Inoltre, non utilizza sostanze chimiche e non ha effetti collaterali. Può essere indossato quotidianamente e si autoalimenta grazie alla luce solare e al calore del corpo umano, con un’autonomia di 720 ore mensili.

La dimensione del dispositivo, come si può notare dalla fotografia che mostra il petto del tennista, è simile a quella di una monetina. È diventato oggetto di grande attenzione solo recentemente con l’episodio di Djokovic, ma viene utilizzato abitualmente anche da altri sportivi. È utile infatti per migliorare la simmetria del bacino e degli arti inferiori e per recuperare rapidamente le energie fisiche al termine di una competizione. L’azienda si è dichiarata entusiasta di sapere che dietro ai tanti successi di Novak Djokovic ci sia anche un contributo dell’Italia. Da anni, attraverso la ricerca, l’innovazione e la sperimentazione, Taopatch Sport si occupa di migliorare la qualità di vita delle persone, in particolare degli sportivi.

L’efficacia della terapia magnetica

La nanotecnologia utilizzata per il bottoncino di Djokovic è utilizzata da diverse aziende produttrici per creare particolari magneti progettati per trattare problematiche infiammatorie, in particolare a livello di pelle, ossa e articolazioni. Questi magneti sono utilizzati da diversi atleti, tra cui calciatori, saltatori, golfisti e ciclisti, per migliorare la coordinazione nei movimenti.

Secondo i produttori, l’efficacia di questa terapia dipende da diverse variabili, come le condizioni individuali del paziente, il design della polarità del magnete, l’intensità del campo magnetico e il metodo di applicazione. Alcune ricerche scientifiche pubblicate da aziende come Neuromagnetics hanno dimostrato l’efficacia di questi magneti, ma non si tratta ancora di una tecnologia completamente sviluppata. Il set completo di otto magneti e relativi adesivi, presumibilmente utilizzati da Djokovic in diverse parti del corpo, ha un costo di 820 dollari, che può essere ridotto a 621 dollari nel caso di un’offerta speciale.

Bottoncino di Djokovic: una forma di magnetoterapia

L’utilizzo di magneti a fini terapeutici è una forma di magnetoterapia. Si tratta di una tecnica che sfrutta campi magnetici a bassa e ad alta frequenza per trattare specifiche zone del corpo. Tuttavia, le evidenze scientifiche sulle effettive proprietà terapeutiche della magnetoterapia sono ancora oggetto di dibattito e la sua efficacia non è universalmente riconosciuta.

Durante una seduta di magnetoterapia, il paziente viene esposto a campi magnetici statici o a campi magnetici pulsati di bassa frequenza. Quando si applicano magneti permanenti direttamente sulla pelle o si utilizzano fasce o dispositivi contenenti magneti, come nel caso del bottoncino di Djokovic, si parla di magnetoterapia statica. Esiste anche la magnetoterapia pulsata, quando si utilizzano apparecchiature elettriche per generare campi magnetici pulsati di bassa frequenza. Il campo magnetico pulsato viene poi applicato al corpo attraverso solenoidi o bobine posizionate sulla pelle. La magnetoterapia è utilizzata in diversi ambiti della medicina, tra cui l’ortopedia, la riabilitazione, la medicina sportiva e la gestione del dolore cronico.

Come funziona la magnetoterapia?

Quando il campo magnetico entra in contatto con il corpo, si ritiene che possa influenzare i processi biologici in diversi modi. La magnetoterapia si basa sull’ipotesi che i campi magnetici possano influenzare l’attività delle cellule, inclusa la stimolazione del metabolismo cellulare e l’aumento della produzione di energia delle cellule stesse.

Inoltre, i campi magnetici possono causare la dilatazione dei vasi sanguigni, migliorando così la circolazione sanguigna nella zona trattata. Ciò potrebbe facilitare il trasporto di nutrienti e ossigeno alle cellule e promuovere la guarigione dei tessuti. I campi magnetici possono anche ridurre la sensazione di dolore e l’infiammazione mediante l’interazione con i processi chimici del corpo, inclusa la modulazione delle risposte infiammatorie. Infine, la magnetoterapia può favorire la guarigione di ferite e fratture ossee, stimolando la produzione di nuove cellule e tessuti.

La curiosità e la polemica intorno al bottoncino di Djokovic

La comparsa di questo misterioso oggetto sotto la maglietta di Djokovic ha suscitato grande interesse e ha fatto aumentare le vendite dei magneti. Nonostante le promesse e le testimonianze di Djokovic, l’efficacia di questi magneti può variare da persona a persona. Solo ulteriori studi scientifici potranno confermarne con certezza i benefici. L’episodio del tennista serbo ha fatto sicuramente nascere curiosità intorno all’utilizzo di magnetici per fini terapeutici.

Molti appassionati di sport infatti stanno discutendo dell’efficacia di questi magneti sulle prestazioni atletiche. In ogni caso, Djokovic, un campione che continua a raccogliere successi tra cui due Roland Garros e 22 titoli del Grande Slam, ci ha insegnato l’importanza di curare ogni dettaglio per raggiungere e mantenere la vetta. Secondo le sue dichiarazioni, un aspetto cruciale è l’alimentazione. Djokovic pratica lo yoga e la meditazione, è vegano e non assume latticini né alimenti contenenti glutine. Il bottoncino è solo un altro passo nella sua ricerca costante della perfezione.

Published by
Maria Chiara Cavuoto