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L’aspartame è davvero cancerogeno? Facciamo chiarezza

Close-up of woman hand throwing saccharin pills on coffee cup in the kitchen at home.

L’aspartame è il dolcificante artificiale più utilizzato a livello mondiale e ha un ridotto contenuto calorico grazie al suo potere dolcificante elevato. Tuttavia, circolano notizie sulla sua presunta natura cancerogena per gli esseri umani. Ma è davvero così? Cerchiamo di fare chiarezza, iniziando con una spiegazione di cosa sia l’aspartame e dove si trovi, per poi valutare se esistono prove che lo collegano al cancro, come viene affermato.

Cos’è l’aspartame?

aspartame

L’aspartame è un dolcificante artificiale utilizzato come sostituto dello zucchero, noto per il suo sapore estremamente dolce. Ha un potere dolcificante circa 200 volte superiore allo zucchero tradizionale. Trova impiego in numerose bevande, come ad esempio la Coca Cola Zero, poiché conferisce un gusto dolce molto simile allo zucchero, ma con un apporto calorico quasi nullo. Oltre alle bevande, l’aspartame è presente in alimenti a basso contenuto calorico o senza zucchero, come dolci, dessert, yogurt, chewing gum e altri prodotti alimentari confezionati.

Una delle ragioni principali per cui l’aspartame è così popolare è il fatto che ha un contenuto calorico molto basso. Mentre lo zucchero contiene circa 4 calorie per grammo, l’aspartame ne contiene solo 4 calorie per 100 grammi. Ciò lo rende un’opzione attraente per le persone a dieta o per coloro che cercano di mantenere un peso salutare.

Inoltre, l’aspartame è considerato sicuro per il consumo umano dalla maggior parte delle autorità regolatorie in tutto il mondo, tra cui la Food and Drug Administration (FDA) negli Stati Uniti e l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) in Europa. Studi approfonditi hanno dimostrato che l’aspartame non è associato a effetti negativi sulla salute quando consumato nelle quantità raccomandate.

Il concetto di cancerogenicità

Prima di determinare se l’aspartame sia cancerogeno o meno, è importante fare un chiarimento sul concetto di cancerogenicità, che talvolta viene erroneamente utilizzato. Infatti, il termine “cancerogeno” indica che l’assunzione o l’esposizione a determinati alimenti o fattori (come il fumo), in determinate dosi e per un certo periodo di tempo, aumenta la probabilità di sviluppare un certo tipo di tumore.

La parola chiave è “probabilità”, poiché non esiste una certezza assoluta che un fattore definito cancerogeno porti allo sviluppo del tumore. Ad esempio, alcune persone che fumano potrebbero sviluppare un tumore, mentre altre no. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha stilato diverse liste per classificare gli agenti in base alle prove disponibili sulla loro capacità di causare il cancro. Le principali liste sono:

  • Gruppo 1: appartengono a questa categoria gli agenti cancerogeni per gli esseri umani. (Es. Salumi, alcool, raggi UV e altri).
  • Gruppo 2A: vi sono gli elementi probabilmente cancerogeni per gli esseri umani, cioè gli agenti per i quali ci sono prove limitate negli esseri umani e prove sufficienti negli animali. (Es. Carne rossa, fumi frittura, papilloma virus, nitriti e nitrati e altri).
  • Gruppo 2B: è caratterizzato dagli agenti possibilmente cancerogeni per gli essere umani, cioè tutti gli elementi per i quali vi sono prove limitate sia per gli esseri umani che per gli animali. Quindi non vi sono prove sufficienti per confermare la cancerogenicità negli esseri umani. (Es. Acido caffeico, emissione cellulare, safrolo, piombo, ossido di titanio e tanti altri).
  • Gruppo 3: vi sono inseriti gli agenti non classificabili per gli esseri umani, per cui non vi sono prove sufficienti per stabilire la loro cancerogenicità per gli essere umani e per gli animali.

È importante sottolineare come la classificazione dell’IARC riflette la forza delle prove scientifiche sul fatto che l’agente possa causare il cancro nell’uomo, ma non il rischio di sviluppare il cancro a un dato livello di esposizione.

L’aspartame è quindi cancerogeno?

La IARC ha inserito l’aspartame nella lista delle sostanze possibilmente cancerogene (Gruppo 2B). Il JECFA ha riaffermato l’assunzione giornaliera accettabile di 40 mg/kg di peso corporeo. Come dichiara il dottore Francesco Branca, direttore del Dipartimento di nutrizione e sicurezza alimentare dell’OMS:

Le valutazioni dell’aspartame hanno indicato che, sebbene la sicurezza non sia una preoccupazione importante alle dosi comunemente utilizzate, sono stati descritti potenziali effetti che devono essere studiati da ulteriori e migliori studi.

L’inserimento dell’aspartame nella categoria 2B, che non implica che sia cancerogeno, sottolinea invece la sicurezza del suo consumo entro i limiti stabiliti per una persona. Tale classificazione da parte del comitato fornisce una rassicurazione sulla sua sicurezza e l’assenza di rischi cancerogeni associati all’assunzione giornaliera moderata. Pertanto, è importante rispettare le dosi consigliate per un uso sicuro e continuare a godere dei suoi benefici come dolcificante alternativo a basso contenuto calorico..

aspartame

Aspartame si o no? Quanto aspartame si può assumere in un giorno?

La domanda che sorge spontanea è: “Posso continuare a bere la mia bevanda dietetica preferita?” La risposta è sì. Per superare la dose giornaliera consigliata di aspartame, dovresti consumare più di 27 lattine o più di 14 bottiglie al giorno, considerando che ogni lattina contiene circa 87 mg di aspartame.

Inoltre, l’aspartame è composto da due amminoacidi, la fenilalanina e l’acido aspartico, insieme al metanolo, e rappresenta una molecola molto semplice. La sua struttura non presenta meccanismi biochimici che potrebbero causare il cancro. Gli studi condotti finora non forniscono prove certe che l’aspartame sia cancerogeno per gli animali o per gli esseri umani. In conclusione, come afferma la dottoressa Mary Schubauer-Berigan del programma IARC Monographs, riguardo all’aspartame:

I risultati di prove limitate di cancerogenicità negli esseri umani e negli animali e di prove meccanicistiche limitate su come può verificarsi la cancerogenicità, sottolineano la necessità di ulteriori ricerche per affinare la nostra comprensione sul fatto che il consumo di aspartame rappresenti un rischio cancerogeno.

È di estrema importanza tenere in debito conto le valutazioni effettuate da organismi autorevoli come l’IARC e il JECFA, che si basano su una solida base di dati scientifici provenienti da molteplici fonti, tra cui documenti sottoposti a una rigorosa revisione paritaria e a processi di analisi approfonditi, prima di emettere dichiarazioni sulla cancerogenicità di una sostanza. È fondamentale sottolineare che sia l’OMS che l’IARC continueranno a dedicarsi all’approfondimento delle conoscenze riguardanti l’aspartame e la sua possibile associazione a patologie irreversibili nell’essere umano. Attraverso un’approfondita e costante valutazione scientifica, questi organismi mirano a fornire una guida accurata e informata per garantire la salute e il benessere della popolazione.