Cosa c’è dentro i surimi? Questi bastoncini di pesce, utilizzati in diverse ricette e preparazioni culinarie, hanno guadagnato popolarità grazie alla loro consistenza e al loro gusto. In questo articolo, esploreremo gli ingredienti principali di questo prodotto ittico, la sua storia e il processo di produzione. Pronti a scoprire i segreti dietro questi gustosi bastoncini di pesce?
Il surimi è un prodotto industriale ottenuto attraverso un lungo processo di lavorazione che culmina nella caratteristica forma di bastoncini arancioni dal sapore dolce che richiama alla mente crostacei, pesci e frutti di mare. Questi piccoli cilindri dal colore arancio-rosso esterno e interno bianco sono disponibili sul mercato freschi, surgelati o in salamoia. Sono “aromatizzati” con il gusto di polpa di granchio, aragosta o salmone affumicato. Le forme e consistenze diverse permettono di imitare l’aspetto e il colore della carne di aragoste, granchi e altri crostacei. Questa caratteristica li rende famosi come “imitazione della carne di granchio” e negli Stati Uniti il surimi è comunemente chiamato krab, imitation crab o mock crab, ovvero “granchio finto”.
La storia dei surimi risale a secoli fa, quando i pescatori giapponesi scoprirono un modo per conservare il pesce macinato per periodi più lunghi. La tecnica originale coinvolgeva la salatura e l’essiccazione del pesce tritato per preservarne la qualità. Ma col passare del tempo, questa pratica si è evoluta in un processo più sofisticato e raffinato. Il termine “surimi” deriva dalla lingua giapponese e letteralmente significa “pesce tritato”. Tuttavia, il prodotto moderno che conosciamo oggi si è sviluppato nel 1969 in Giappone, quando gli scienziati riuscirono a perfezionare un metodo per estrarre proteine di pesce di alta qualità dalla carne macinata. Questo processo ha consentito di ottenere una massa proteica più stabile e resistente, che ha aperto la strada alla produzione su larga scala dei surimi.
Con il passare del tempo, i surimi hanno guadagnato una crescente popolarità in tutto il mondo, diffondendosi rapidamente in diverse cucine internazionali. La loro versatilità e il sapore delicato li hanno resi un ingrediente ideale per una vasta gamma di piatti, dai sushi giapponesi ai deliziosi roll e sandwich occidentali. Oggi, i surimi sono disponibili in varie forme, tra cui bastoncini, tranci e granchi, per soddisfare i gusti e le preferenze di ogni consumatore.
I surimi possono essere prodotti utilizzando vari tipi di pesce, ma i più comuni sono merluzzo e nasello. Il pesce viene pulito accuratamente, privato della pelle e delle spine e quindi tritato fino a ottenere una massa fine. A questo punto, si aggiugono altri ingredienti per migliorare la consistenza, il sapore e la durata dei surimi. Le proteine del pesce sono l’elemento chiave dei surimi. Forniscono la struttura e la consistenza elastica che caratterizzano questi bastoncini. Gli additivi come il sorbitolo e i polifosfati si utilizzano per mantenere l’umidità e impedire che i surimi si asciughino e diventino gommosi.
Alcuni produttori possono aggiungere stabilizzatori per preservare la freschezza e la durata dei surimi. A volte si aggiugono le uova di pesce, come quelle di capelunghe o capesante, per dare un sapore più ricco e una texture diversa ai surimi. Per migliorare il sapore, si possono utilizzare aromi artificiali, mentre i coloranti rendono i surimi più invitanti esteticamente.
Il primo passo fondamentale nel processo di produzione dei surimi è la scelta del pesce giusto. I pesci più comunemente utilizzati sono il merluzzo e il nasello, ma a seconda delle regioni e delle preferenze locali, possono essere impiegati anche altri tipi di pesce. La freschezza e la qualità del pesce sono decisive per ottenere surimi deliziosi e sicuri da consumare. Dopo la selezione, il pesce è sottoposto a un’operazione di pulizia per rimuovere la pelle, le ossa e altre parti indesiderate. Questa fase è cruciale per garantire che si utilizzi solo la carne pura e magra nella produzione dei surimi.
Una volta pulito, il pesce subisce una riduzione in particelle molto piccole, creando una massa proteica essenziale per i surimi. La massa di pesce triturato viene lavata con acqua fredda, rimuovendo l’impurità, l’amido e i grassi. Durante questo processo, si estraggono le proteine del pesce per separarle dalle altre componenti, poiché sono proprio le proteine a conferire la caratteristica consistenza elastica ai surimi. Una volta ottenuta la massa proteica, si aggiungono altri ingredienti per migliorare il gusto, la consistenza e la durata dei surimi. Possono includere additivi come il sorbitolo e i polifosfati per mantenere l’umidità e preservare la freschezza oppure stabilizzatori per garantire la consistenza desiderata.
La cottura è un processo essenziale per garantire la sicurezza alimentare e rimuovere eventuali batteri presenti nella carne del pesce. Successivamente, la miscela viene raffreddata e modellata in diverse forme, come i tradizionali bastoncini di pesce o altre forme più fantasiose, a seconda delle preferenze del mercato. Una volta modellati, i surimi vengono confezionati seguendo le norme igieniche e distribuiti nei mercati e supermercati di tutto il mondo.
Chiarito cosa c’è dentro i surimi, è ovvio che il processo produttivo e la lista di ingredienti influiscono anche sul loro valore nutrizionale. Pur essendo un alimento particolarmente ricco di proteine e povero di grassi, non ha la quota benefica dei nutrienti del pesce. Infatti, il “lavaggio” delle carni determina la perdita di vitamine, sali minerali e acidi grassi polinsaturi che sono benefici per il nostro organismo. Gli ingredienti del surimi oggi prevedono l’utilizzo di polpa di pesce e sostanze quali stabilizzanti, polifosfati e zuccheri. Questi sono necessari per dare la consistenza e il sapore associati al prodotto, oltre che per favorirne la conservazione.
Solo il 30-40% dell’intero prodotto è costituito da pesce. Per la maggior parte questo alimento è fatto di additivi, sale, carboidrati e grassi di origine vegetale e non può quindi essere considerato perfettamente salutare o consigliato a tutti. Anzi, ci sono varie controindicazioni nel consumo di surimi, che non è adatto a chi soffre di ipertensione o di patologie renali, proprio per l’elevato contenuto di sale. Il consumo è sconsigliato anche a soggetti allergici per la presenza di possibili allergeni tra gli ingredienti. Inoltre, è generalmente sconsigliato anche a chi soffre di diabete, sia per il grande quantitativo di polifosfati che per l’alto livello di sale e zuccheri che possono innalzare l’indice glicemico.