L’arrivo di un neonato in casa, soprattutto se è il primo figlio, rappresenta un vero e proprio terremoto per i genitori. Cambiano tantissime cose e si palesano dei momenti che possono rivelarsi stressanti. Tra questi, rientrano i pianti da colica. Questa problematica, molto frequente nei primi mesi di vita, comporta l’insorgenza di sintomi come il pianto inconsolabile e la tendenza, da parte del piccolo, a flettere le gambe e a contrarre l’addome.
Quali sono le cause e quali i rimedi? Scopriamo assieme le risposte nelle prossime righe!
La ricerca sulle coliche nel neonato è andata avanti a marce forzate negli ultimi anni – normalissimo, dato che si parla di un’evenienza che può creare profondo turbamento nel bambino e, di riflesso, anche nei genitori, già stressati dal forte cambiamento che la nuova nascita porta con sé – smentendo convinzioni considerate valide per decenni.
Tra queste, rientra il punto di vista secondo il quale le coliche neonatali sarebbero il frutto di un quadro di immaturità intestinale o una sindrome comportamentale.
Come rivelato da uno studio, pubblicato nel 2018 e condotto da un team attivo presso la Houston McGovern Medical School, alla base delle coliche infantili ci sarebbe una situazione di infiammazione e disbiosi intestinale, favorita da fattori come l’alimentazione della mamma in gravidanza e durante l’eventuale allattamento al seno.ù
Le coliche nel neonato, come già accennato, possono rappresentare una fonte pesante di stress per i neo genitori. Ecco perché è importante informarsi sui rimedi. La buona notizia è che è possibile prevenirle fin dalla gravidanza, evitando di esagerare con cibi pro infiammatori come quelli ricchi di grassi saturi o di zuccheri semplici.
Se si allatta al seno, la dieta dovrebbe essere caratterizzata dall’apporto di grassi buoni, frutta e verdura di stagione, proteine magre. Tè verde, fonti di probiotici come lo yogurt e il kefir, frutta secca sono altri alimenti che, a meno della presenza di controindicazioni mediche, non dovrebbero mancare.
L’approccio finalizzato alla risoluzione e alla prevenzione delle coliche del neonato comprende l’attenzione a diversi fattori. Nei casi in cui si allatta al seno, è cruciale lavorare per risolvere eventuali contratture mandibolari che rendono difficile la suzione e che, a loro volta, sono causate da traumatismi durante il parto, per esempio quelli causati dalla ventosa, o da posizioni particolari nell’utero.
Se, invece, per scelta o necessità si allatta artificialmente, è importantissimo orientarsi verso un biberon anticolica. Sul sito lavisitamedica.it, portale punto di riferimento per chi vuole acquistare prodotti per neonati di qualità, è possibile trovare diversi articoli interessanti da approfondire.
Per aiutarti a scegliere meglio, ti forniamo qui alcune indicazioni da tenere sempre presenti. Un criterio cruciale riguarda il flusso lento e soprattutto controllato. Fino a che il piccolo concretizza una suzione nutritiva e attiva, il latte deve uscire, altrimenti il flusso deve arrestarsi.
A tal proposito, ricordiamo l’esistenza di una semplicissima prova per capire se il biberon è adatto. Basta riempirlo di latte e capovolgerlo. Se non esce nulla, vuol dire che si tratta di un biberon anti colica.
Anche le caratteristiche della tettarella contano. Se possibile, è il caso di orientarsi verso una con forma fisiologica.
Ancora oggi, purtroppo, molti neo genitori stremati dai pianti del proprio bimbo che soffre di coliche sono convinti di aiutarlo con cuscini da posizionare sotto la testa o sulla pancia.
Si tratta di una scelta inutile e potenzialmente pericolosa. Per il primo anno, infatti, è fondamentale che il bimbo dorma su una superficie piatta e non troppo morbida – non deve sprofondare – e che non abbia nulla nella culla.
In questo modo, si previene la SIDS, la cosiddetta morte in culla, un vero e proprio dramma al centro, negli ultimi anni, di numerose campagne informative.