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Eruzione dell’Etna, chiuso l’aeroporto di Catania

Forti boati nella notte tra il 13 e il 14 Agosto a causa dell’eruzione dell’Etna, ciò ha provocato anche ingenti danni. L’enorme quantità di cenere che si è depositata sul suolo ha portato i cittadini a ripulire case, giardini e le strade. Inoltre a pagarne anche le conseguenze è il traffico aereo, a causa della chiusura dell’aeroporto di Catania.

L’eruzione dell’Etna

Quando nel tardo pomeriggio del 13 Agosto, l’eruzione dell’Etna si è manifestata, le prime informazioni sono state rinvenute dall’Ingv di Catania. La sua attività eruttiva, iniziata alle 18:40 si è intensificata localizzandosi nel cratere di Sud-Est. La nube eruttiva si è dispersa in direzione sud, provocando disagi alla viabilità.

Dal punto di vista sismico, l’ampiezza media del tremore ha portato un repentino aumento. Oltre l’incremento del tremore, dovuto all’eruzione dell’Etna, si è verificato l’inizio dell’attività infrasonica significativa, con un elevato tasso di accadimento dei transienti infrasonici.

L’aeroporto di Catania

A risentire dell’eruzione dell’Etna, oltre i cittadini, vi sono anche i turisti, i quali purtroppo non possono né arrivare né andare via tramite l’aeroporto di Catania, con una percentuale di circa il 95% dei voli cancellati. La comunicazione della chiusura dell’aeroporto arriva direttamente dalla Sac la società che gestisce lo scolo nella città. Dalle sue dichiarazione trapela la notizia che l’aeroporto rimarrà chiuso fino alle 20 di oggi 14 Agosto.

Il post dell’aeroporto di Catania, circa la chiusura dello stesso a causa dell’eruzione dell’Etna

Nella nota della società si legge anche:

“Si pregano i gentili passeggeri di presentarsi in aeroporto solo dopo aver consultato la propria compagnia aerea. Per info sui voli dirottati o cancellati si prega di rivolgersi alle compagnie aeree o verificare la situazione in tempo reale sul sito dell’aeroporto www.aeroporto.catania.it”.

Anche l’aeroporto di Comiso, a circa 150 km dall’Etna, ha subito dei ritardi per il volo. Ad aggiungersi alla lista, vi è la deviazione del traffico aereo diretto verso l’isola di Malta a causa della nube di cenere dell’eruzione dell’Etna.

Credits- ANSA

La città come sta vivendo l’eruzione dell’Etna?

Oltre il traffico aereo, a risentire dell’eruzione dell’Etna vi è anche il traffico stradale. Infatti, un’ordinanza rende noto di come vi sia il divieto temporaneo di circolazione di mezzi a due ruote per le prossime 48 ore e anche la percorrenza degli automezzi sino a una velocità massima di 30 km/h. A prendere tale decisione è stato il sindaco di Catania, Enrico Trantino, visionando come la cenere si sia depositata dovunque in seguito all’attività eruttiva della scorsa notte.

L’amministrazione comunale ha messo già a disposizione dei servizi straordinari, con l’impiego di personale delle aziende appaltatrici del servizio di raccolta dei rifiuti. Inoltre, raccomanda ai cittadini di raccogliere la polvere vulcanica delle loro abitazioni in contenitori di piccole dimensioni e posizionarli vicino le proprie abitazioni.

Cosa comporta i danni dell’eruzione dell’Etna

Sicuramente che l’Etna sia eruttato a ridosso del ponte di Ferragosto, non fa che aggravare il settore del turismo, già segnato nelle settimane passate a causa degli incendi che hanno interessato l’isola. Anche l’incendio che ha interessato l’aeroporto di Catania in un terminal a metà luglio, ha provocato la cancellazione di molti voli e alcuni hanno deciso di annullare direttamente le loro vacanze nell’isola.

Ora questa nuova eruzione dell’Etna porterà a una riprogrammazione dei voli, con un conseguente diminuzione del turismo, a causa della diminuzione del flusso dei visitatori. I viaggiatori i cui voli sono fortemente ritardati o cancellati, avranno diritto a pasti e hotel se necessario. Ovviamente la proroga si estenderà se nel mentre si dovessero verificarsi altre eruzione dell’Etna.

Tutto ciò è conseguenza dei molti voi dirottati su gli altri aeroporti italiani, molto lontani rispetto a Catania e Comiso, basti pensare che l’aeroporto più grande dell’isola, quelli di Palermo è a cinque ore di macchina da quello di Catania e quattro da quello di Trapani.

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Valentina Maria Barberio