Possibile eruzione dell’Etna: scatta il livello di preallarme
La recente eruzione dell’Etna del 14 agosto ha scosso l’operatività dell’aeroporto di Catania. Questa emergenza si è verificata in un contesto già difficile, con l’aeroporto ancora in fase di recupero dagli incendi che avevano colpito uno dei suoi terminal. La Protezione Civile ha ora dichiarato il preallarme a causa della preoccupazione per nuove possibili eruzioni.
Conseguenze della recente eruzione dell’Etna
L’eruzione dell’Etna del 14 agosto non si è limitata a essere uno spettacolo visivo, ma ha innescato una catena di eventi che hanno avuto ripercussioni sulle operazioni aeroportuali. Le ceneri laviche e le condizioni atmosferiche instabili hanno reso impraticabili le rotte aeree. Questo ha provocato notevoli ritardi e cancellazioni dei voli in arrivo e in partenza dall’aeroporto di Catania. I passeggeri hanno dovuto affrontare disagi notevoli, con programmi completamente rivoluzionati. Nonostante inizialmente fosse stata annunciata la riapertura dell’aeroporto in coincidenza con la vigilia di Ferragosto, le circostanze avverse hanno costretto il rinvio di un giorno.
L’aeroporto di Catania, pur impegnato a ristabilire gradualmente l’operatività, deve ancora affrontare sfide rilevanti. La presenza di ceneri laviche sulle piste ha reso necessaria un’attenta valutazione delle condizioni di sicurezza prima di poter riprendere le operazioni. Nonostante l’aeroporto sia riuscito a rimettersi a lavoro, la crescente incertezza associata alle attività vulcaniche potrebbe influenzare la pianificazione dei voli e l’operatività generale nel breve e medio periodo.
Lo stato di preallarme per la possibile eruzione dell’Etna
La Protezione Civile siciliana ha elevato il livello di allerta da “Attenzione” a “Preallarme”. Questo rapido adeguamento è stato dettato dalla crescente attività vulcanica dell’Etna, che ha fatto aumentare il rischio di ulteriori eruzioni. I sindaci dei comuni situati nelle zone più a rischio hanno prontamente messo in atto restrizioni di accesso alle aree sommitali e attivato i piani di protezione civile. Queste misure hanno l’obiettivo di assicurare che, in caso di emergenza, le comunità siano pronte a rispondere in modo efficace e coordinato per mitigare i potenziali danni. L’Etna è noto per la sua imprevedibilità, e le recenti eruzioni rappresentano un chiaro esempio di tale caratteristica.
La Protezione civile continua a seguire attentamente gli sviluppi, monitorando da vicino le attività vulcaniche. L’ampiezza media del tremore vulcanico e l’attività infrasonica sono soggette a oscillazioni che richiedono un monitoraggio costante per rilevare eventuali variazioni significative. I segnali provenienti dalle reti di deformazione sono attentamente analizzati per individuare segnali di cambiamenti. La prospettiva di possibili eruzioni future dell’Etna richiede un’attenta pianificazione e un monitoraggio costante delle attività vulcaniche. Nonostante l’aeroporto di Catania stia cercando di adeguarsi alle circostanze, l’incertezza potrebbe comportare ulteriori ritardi e cancellazioni dei voli. Inoltre, potrebbe essere necessario rivedere le strategie di operatività per garantire la massima sicurezza dei passeggeri e del personale aeroportuale. Allo stato attuale, nonostante le crescenti preoccupazioni, l’allerta non ha ancora influito sull’efficienza operativa dell’aeroporto di Catania, che rimane funzionante.
La situazione attuale sull’attività del vulcano
Le analisi condotte dall’Osservatorio etneo forniscono un quadro dinamico dell’attuale attività vulcanica. L’ampiezza media del tremore vulcanico mostra una notevole variazione nei valori, raggiungendo livelli elevati durante le ore serali. Tuttavia, al momento, l’ampiezza media si colloca all’interno di un intervallo compreso nei valori medi. I centroidi, ovvero i punti di origine del tremore vulcanico, hanno interessato gran parte dell’area sommitale, spaziando dall’area del cratere Sud-est fino a una zona a est dei crateri Centrali. Questo fenomeno ha coinvolto diverse profondità crostali, comprese tra 1.700 e 2.900 metri sopra il livello del mare. Dai dati raccolti emerge una modesta ripresa dall’attività infrasonica a partire dalle 17 della giornata di Ferragosto. Questi segnali mostrano un parallelismo con il tremore vulcanico, manifestando periodi più o meno intensi. Le principali sorgenti di questa attività infrasonica si concentrano principalmente nelle vicinanze del cratere Bocca Nuova.