Guerra Russia-Ucraina

Evgenij Prigožin è presumibilmente morto: abbattuto il jet del capo della Wagner

Evgenij Prigožin è presumibilmente morto dopo che il jet dove viaggiava è stato abbattuto tra Mosca e San Pietroburgo: morti anche gli altri passeggeri a bordo. Nel jet precipitato anche il suo braccio destro e secondo della Wagner. 

Com’è morto Prigožin?

Secondo Il Messaggero, il jet dove viaggiava Evgenij Prigožin, il capo della Wagner, è stato abbattuto dalle forze russe. Il capo di Wagner, Yevgeny Prigozhin, aveva fatto ritorno su Telegram appena 48 ore prima, con un video girato in territorio africano, nel quale invitava coloro che lo guardavano a unirsi al suo gruppo. Nel video, diffuso attraverso il canale Grey Zone associato a Wagner, egli aveva condiviso che i suoi uomini stavano attivamente impegnati in un “compito di esplorazione e ricerca”. L’obiettivo di questo sforzo, secondo le sue parole, era quello di “ampliare l’influenza russa in ogni angolo del mondo” e, simultaneamente, di “promuovere ulteriormente la libertà in Africa”. Prigozhin aveva quindi espresso i suoi più sinceri auguri di “equità e gioia per le popolazioni africane”.

Nell’incidente aereo che ha coinvolto un jet Embraer, Evgheny Prigozhin è stato presumibilmente una delle 10 vittime, perdendo la vita due mesi dopo il colpo di stato che ha scosso la leadership russa. Il 24 giugno, il leader di Wagner aveva annunciato con enfasi “la marcia verso la giustizia”, pianificando un percorso da Rostov sul Don a Mosca con un contingente di circa 25mila mercenari. Questa mossa arrivava in seguito a settimane di polemiche e dibattiti riguardo alla gestione della guerra in Ucraina. Il colpo di stato aveva colto di sorpresa, una “pugnalata alle spalle” secondo le parole di Vladimir Putin, ma era stato rientrato qualche tempo dopo grazie alla mediazione del presidente bielorusso Aleksander Lukashenko. In cambio del riconoscimento delle autorità russe, i mercenari avevano accettato di ritirarsi dall’Ucraina e di spostare le loro operazioni in Bielorussia.

Alcuni seguaci della Wagner, però, affermano su alcuni gruppi Telegram che Prigozhin si trovava su in secondo aereo nel momento dell’abbattimento del jet.

Secondo Rai News, l’aeroporto di Ostafyevo, nelle vicinanze di Mosca, ha visto l’atterraggio del secondo jet Embraer 600, contrassegnato con il numero di coda RA-02795, che precedentemente apparteneva a Yevgeny Prigozhin, il capo del Gruppo Wagner. Questi dettagli emergono dal canale Telegram del Gruppo Wagner, Grey Zone, che nel suo post lascia un punto interrogativo sospeso riguardo a quale tra i due aerei possa aver effettivamente ospitato Prigozhin.

Chi era Evgenij Prigožin?

Evgenij Viktorovič Prigožin (nato il 1º giugno 1961 a Leningrado e presumibilmente deceduto il 23 agosto 2023 nell’Oblast di Tver) è stato un imprenditore, figura politica e leader mercenario russo, noto per i suoi intrecci profondi con il presidente Vladimir Putin.

Evgenij Prigožin, soprannominato “il cuoco di Putin” in un articolo dell’Associated Press, è noto per i suoi ristoranti e servizi di catering, che hanno ospitato cene frequentate da Vladimir Putin insieme a diplomatici stranieri. Le sue operazioni imprenditoriali includono una rete di aziende, tra cui tre sono state accusate di interferire nelle elezioni statunitensi del 2016. Nel 2018, Prigožin stesso è stato accusato di tentata influenza sulle elezioni di medio termine negli Stati Uniti, ciò ha portato all’applicazione di sanzioni economiche e all’incriminazione nei suoi confronti, insieme alle sue società e collaboratori.

Una rivelazione chiave derivante da un’indagine congiunta di Bellingcat, The Insider e Der Spiegel, è che le sue attività sono strettamente intrecciate con il Ministero della Difesa russo e la sua branca di intelligence, il GRU.

E solo a fine settembre 2022, Prigožin ha fatto una rivelazione senza precedenti, ammettendo pubblicamente il proprio coinvolgimento nella creazione del Gruppo Wagner, una compagnia militare privata e un’organizzazione paramilitare, che ha avuto inizio il 1º maggio 2014.

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Redazione