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Che raggio ha la bomba atomica? Questa è una delle domande più frequenti sulla capacità di devastazione che possiede la bomba atomica. A questi strumenti di eccezionale potenza distruttiva sviluppati dall’umanità abbiamo già dedicato questo articolo. In questo caso, esploreremo invece i diversi aspetti legati alle dimensioni e all’entità dell’esplosione di una bomba atomica, analizzando le distanze in cui gli effetti possono manifestarsi.

Che raggio ha la bomba atomica? Le diverse dimensioni

Per prima cosa, chiariamo che le bombe atomiche sono suddivise in bombe a fissione e bombe a fusione (anche chiamate bombe H). Le bombe possono variare notevolmente in termini di potenza e dimensioni. La dimensione di una bomba atomica si esprime in chilotoni (kt) o megatoni (Mt). Queste unità di misura rappresentano rispettivamente l’equivalente in esplosivo di migliaia di tonnellate di tritolo o milioni di tonnellate di tritolo. Le prime bombe atomiche utilizzate su Hiroshima e Nagasaki, chiamate “Little Boy” e “Fat Man”, avevano dimensioni rispettivamente di 15 chilotoni e 20 chilotoni. Le bombe a fusione, o bombe termonucleari, sono più potenti e possono raggiungere potenze dell’ordine dei megatoni. Queste bombe sfruttano la fusione nucleare, il processo che avviene all’interno del sole, per generare energia e causare esplosioni incredibilmente distruttive.

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Le dimensioni e la portata delle bombe atomiche possono variare in base al tipo di arma e alla potenza progettata. Le prime bombe a fissione erano relativamente piccole rispetto alle bombe a fusione che sarebbero state sviluppate solo in seguito. Le bombe a fusione, infatti, sono più potenti proprio perché utilizzano la fusione nucleare. La bomba “Little Boy”, sganciata su Hiroshima, aveva un peso di 4 tonnellate per un diametro di 0.71 m e una lunghezza di 3 m. “Fat Man”, sganciata su Nagasaki, aveva un peso leggermente superiore, di circa 4,5 tonnellate, per un diametro di 1,52 m e una lunghezza di 2,34 m.

Il raggio dell’esplosione della bomba atomica

Il raggio di un’esplosione atomica si riferisce alla distanza massima a cui gli effetti diretti dell’esplosione, come il calore, l’onda d’urto e la radiazione termica, sono ancora in grado di causare danni significativi. Questi effetti diminuiscono man mano che ci si allontana dal luogo dell’esplosione. Il calore generato dall’esplosione di una bomba atomica può causare incendi su vasta scala, con conseguenti ulteriori danni. La radiazione termica può bruciare la pelle e causare danni ai tessuti anche a distanze considerevoli dall’esplosione. L’onda d’urto è l’onda di pressione supersonica che si propaga radialmente dall’epicentro dell’esplosione. Può abbattere edifici e strutture anche a notevoli distanze. Infine, la radiazione nucleare emessa da un’esplosione atomica può contaminare l’ambiente e causare danni alle cellule viventi. Gli effetti della radiazione ionizzante possono estendersi per chilometri, provocando malattie e danni genetici a lungo termine.

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Effetti dell’esplosione e distanza coperta

La potenza di una bomba atomica è fondamentale per determinare l’entità dei danni. Le bombe a fissione di bassa potenza, come quelle sganciate su Hiroshima e Nagasaki, possono causare distruzioni significative in un raggio di alcuni chilometri dall’epicentro. Le bombe a fusione, avendo una potenza superiore, possono avere un raggio distruttivo che si estende su decine di chilometri. L’altitudine a cui avviene l’esplosione influenza notevolmente la natura dei danni. Le esplosioni a bassa quota tendono a causare danni maggiori al suolo. Al contrario, le esplosioni ad alta quota possono generare impulsi elettromagnetici che si estendono anche su lunghe distanze. Il raggio della bomba atomica, ovvero la distanza entro la quale i danni possono verificarsi, è diviso in diverse zone, ognuna con diverse caratteristiche.

La zona dell’implosione è l’area immediata intorno all’epicentro dell’esplosione, dove gli edifici possono essere completamente distrutti e l’energia termica è sufficiente a vaporizzare i materiali. Si estende solo per poche centinaia di metri dal punto di detonazione. Nella zona della radiazione termica, gli effetti principali sono le ustioni e i danni oculari. Questa zona può estendersi per diversi chilometri dal punto di detonazione, a seconda della potenza della bomba. La terza zona, quella dell’onda d’urto, è quella in cui l’effetto è ancora sufficientemente potente da abbattere edifici e causare lesioni gravi alle persone. L’ultima zona è quella della radiazione nucleare, che può avere effetti biologici a lungo termine, aumentando il rischio di cancro e danni genetici. La radiazione gamma e neutronica può avere effetti su persone e oggetti a distanze considerevoli dal punto di detonazione. Questa zona può raggiungere decine di chilometri o più, a seconda della potenza della bomba.