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Fernando Botero è morto: il celebre pittore colombiano aveva 91 anni

Oggi ci lascia, all’età di 91 anni, il rinomato pittore, scultore e disegnatore colombiano Fernando Botero. L’artista si è spento nel Principato di Monaco. Una peculiarità distintiva della sua pittura, che lo ha reso famoso in tutto il mondo, risiedeva nell’inaspettata espansione dei suoi soggetti, che acquisiscono forme insolite e quasi surreali, ma che emanano un fascino tutto loro. La notizia della sua scomparsa è stata confermata dal quotidiano colombiano El Tiempo, che lo ha definito come “il più grande artista colombiano di tutti i tempi”.

Di cosa è morto Fernando Botero

Ancora non si conoscono le cause del decesso.

Chi era Botero

Mostra di Botero a Medellín.

Fernando Botero, il celebre artista colombiano noto per le sue forme voluminose e uniche, ha avuto un percorso artistico unico. Nato il 19 aprile 1932 da David Botero e Flora Angulo, cresce a Medellín e sin da giovane dimostra un interesse per l’arte e la pittura. A 16 anni, inizia a disegnare illustrazioni per il giornale “El Colombiano” nella sua città natale. Nel 1952, dopo aver vinto un premio artistico, parte per l’Europa, visitando Spagna, Francia e infine l’Italia, dove si ispira alle opere del Rinascimento italiano.

Tornato in Colombia nel 1955, Botero incontra critiche per la sua divergenza dall’avanguardia francese predominante all’epoca. In cerca di ispirazione, si trasferisce in Messico, dove inizia a sviluppare il suo stile unico basato sull’espansione delle forme. Nel 1957, una mostra a Washington lo introduce all’espressionismo astratto, che influenzerà profondamente la sua opera. Successivamente, vince premi e inizia a insegnare pittura all’Accademia d’arte di Bogotá.

Nonostante il successo, le tensioni nella scena artistica colombiana lo portano a trasferirsi nuovamente, questa volta negli Stati Uniti. Nel 1963, Botero si stabilisce a New York, dove il suo stile plastico e colori tenui emergono in molte delle sue opere. Inizia anche a collezionare opere d’arte e si appassiona a artisti come Rubens, diventando un importante collezionista.

Nel corso degli anni, espone in Europa, negli Stati Uniti e a Bogotá, studiando le opere di artisti come Dürer, Manet e Bonnard. Nel 1969, si trasferisce a Parigi e successivamente, nel 1973, decide di dedicarsi alla scultura. Nel 1983, ritorna in Italia, aprendo uno studio a Pietrasanta.

La vita personale di Botero è segnata da matrimoni e tragedie familiari, tra cui la perdita di un figlio in un incidente stradale nel 1974. Nel 2007, alcune delle sue opere furono rubate dal suo studio, ma in seguito furono ritrovate. Nel 2012, dona una serie di tele al museo colombiano di Antioquia e nel 2020 effettua una donazione benefica durante l’epidemia di COVID-19. L’artista colombiano ha lasciato un’impronta indelebile nell’arte contemporanea, con il suo stile unico e le sue opere iconiche che lo rendono una figura di spicco nel panorama artistico internazionale.

La sua arte

Scultura di Botero a Medellín.

Fernando Botero, l’artista colombiano dalle opere uniche, considerava la pittura come una necessità interiore, un impulso continuo alla ricerca del quadro ideale. Questo desiderio, tuttavia, rimaneva spesso insoddisfatto. Il suo utilizzo del colore era delicato e mai eccessivo, spesso applicato in campiture piatte e uniformi senza contorni. Botero evitava le ombreggiature nei suoi dipinti, poiché temeva che avrebbero compromesso l’effetto del colore che desiderava trasmettere.

Una caratteristica distintiva della sua pittura è l’insolita espansione dei soggetti, che acquisivano forme insolite e quasi surreali, ma che avevano un fascino tutto loro. Tuttavia, questa distanza dell’artista dai suoi soggetti si traduceva in una freddezza che eliminava la dimensione morale e psicologica dei personaggi. Gli sguardi dei suoi soggetti erano spesso vuoti, gli occhi non esprimevano emozioni, sembrava che osservassero senza vedere.

Botero spesso rappresentava il concetto del tempo nelle sue opere, con lo stesso soggetto che poteva apparire in momenti diversi o con orologi simbolici. Un tema ricorrente nella sua produzione artistica era quello religioso, con la presenza frequente di cattedrali, campanili e rappresentazioni della Madonna con il Bambino. Botero realizzava anche ritratti di religiosi ed ecclesiastici.

L’artista affrontava regolarmente il tema della violenza, riflesso della realtà colombiana degli anni ’40. Le sue opere erano spesso influenzate dalle impressioni della sua infanzia, dando vita a forme grandi e sproporzionate, come percepite da un bambino.

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Redazione