Il portiere di calcio percepisce la realtà in modo diverso dalla restante squadra
Nel contesto di una squadra di calcio, ciascun giocatore svolge un ruolo cruciale e determinante durante una partita. Tuttavia, il ruolo che subisce la maggiore pressione è senza dubbio quello del portiere, il quale ha il compito di mantenere inviolata la sua porta per non compromettere il risultato della sua squadra. Uno studio conferma che i portieri di calcio sono in grado di prendere decisioni in una frazione di secondo per evitare di subire gol. In questo articolo analizzeremo il fondamentale ruolo del portiere e le conclusioni emerse dallo studio.
Il ruolo del portiere di calcio
Il portiere di calcio, conosciuto anche come estremo difensore, riveste un ruolo cruciale all’interno di una squadra di calcio. La sua principale responsabilità è proteggere la porta della propria squadra, avendo l’esclusiva autorizzazione a utilizzare mani e braccia per respingere la palla all’interno dell’area di rigore. I portieri devono possedere abilità tecniche eccezionali, che comprendono riflessi fulminei, una precisa percezione della posizione e una notevole agilità. Essi devono anticipare i movimenti degli avversari e reagire prontamente ai tiri.
Sono spesso riconosciuti come i ‘capitani silenziosi’ della squadra, in quanto godono di una visione privilegiata del campo e sono incaricati di coordinare la difesa comunicando con i compagni di squadra. Mantenere un elevato livello di concentrazione per l’intera durata della partita è imperativo, anche quando il portiere è meno coinvolto nell’azione. Devono essere pronti a intervenire in qualsiasi momento. Sottoposti a una notevole pressione, un errore da parte del portiere potrebbe risultare nel gol degli avversari. Questo contesto richiede una mentalità forte e la capacità di recuperare rapidamente dagli errori.
Lo studio
Un’indagine condotta dall’Università irlandese della Città di Dublino ha analizzato il modo in cui i portieri di calcio interpretano la realtà in modo diverso rispetto ai loro compagni di squadra. Lo studio, pubblicato sulla rivista Current Biology, dimostra che i portieri, grazie all’uso di molteplici segnali sensoriali, sono chiamati spesso a prendere decisioni istantanee basate su informazioni multisensoriali incomplete per difendere la porta.
La ricerca si è avvalsa di segnali visivi, evidenziando che i portieri di calcio sono particolarmente abili nel distinguere i segnali visivi da quelli uditivi. Per condurre l’indagine, il team di ricerca ha collaborato con esperti del settore, tra cui l’ex-portiere professionista Michael Quinn, e ha coinvolto sessanta volontari che ricoprivano vari ruoli nella squadra di calcio, inclusi portieri professionisti, giocatori e altri membri del team.
Il gruppo di partecipanti è stato sottoposto a test basati su immagini associate a suoni con intervalli di tempo variabili. I risultati hanno chiaramente indicato la notevole capacità dei portieri nel discernere con precisione e rapidità i segnali, separando efficacemente quelli uditivi da quelli visivi.
Indagini future sul ruolo del portiere
Tuttavia, una questione di rilevanza ancora aperta è se questo vantaggio multisensoriale sia il risultato di abilità innate che hanno inizialmente spinto questi individui a diventare portieri o se sia frutto di un processo di apprendimento percettivo. Quest’ultimo suggerisce che l’esposizione ripetuta a stimoli audiovisivi potrebbe aver progressivamente affinato la loro capacità di elaborazione temporale multisensoriale nel tempo. Le direzioni future per rispondere a tali interrogativi potrebbero comprendere uno studio longitudinale per valutare se l’abilità di percezione multisensoriale sia plasmata dall’allenamento e dall’accumulo di esperienza nelle posizioni da portiere.
La prossima volta che assisterai a una partita di calcio, dedica un’occhiata attenta al portiere e come sia abile nell’effettuare decisioni fulminee quando richiesto il suo intervento. Chiunque rivesta questo cruciale ruolo dimostra una sorprendente capacità di osservare le azioni dei suoi compagni e di elaborare informazioni uditive e visive in modo separato. Lo studio ha perciò rivelato che sono in grado di sfruttare anche il suono della palla quando viene lanciata, riuscendo a percepirne la direzione e il movimento, mantenendo sempre una netta distinzione tra le percezioni visive e uditive.