Nuova Bufala su Facebook: “Sto disattivando e non autorizzo”
Abbiamo una nuova Bufala su Facebook: “Sto disattivando e non autorizzo”. Recentemente, una nuova catena si è diffusa su Facebook, con migliaia di utenti che copiano e incollano un messaggio temendo che la piattaforma diventi a pagamento. Questo post afferma: “Non do il permesso a Facebook di addebitare 4,99 dollari al mese sul mio account. Tutte le mie foto sono di mia proprietà e non di Facebook”. Tuttavia, questa è solo una falsa notizia senza fondamento.
Nuova Bufala su Facebook, “Sto disattivando e non autorizzo”: perché è una Bufala
Il post insinua che, condividendo il messaggio, si possa prevenire che Facebook diventi a pagamento e che Mark Zuckerberg, cofondatore della piattaforma, decida di non imporre tariffe. La falsa notizia cita anche Channel 4 News come fonte, che in realtà non ha fornito tale informazione.
Il messaggio comparso in molte bacheche recita: Anch’io sto disattivando! Così ora lo stanno facendo, appena annunciato su Channel 4 News. Facebook addebiterà a tutti gli utenti a partire da lunedì. Puoi fare un’opt-out facendo questo. Tieni il dito su questo messaggio e copialo. Non si può condividere. Non do il permesso a Facebook di addebitare 4,99 dollari al mese sul mio account, anche; tutte le mie foto sono di mia proprietà e NON di Facebook!!! Un ringraziamento speciale a Larry per questo consiglio legale… e a Tim Barker per aver pubblicato queste informazioni: A causa del fatto che tutti stanno lentamente venendo dirottati, sì dirottati non hackerati, stanno dirottando i nostri account, ora ancora di più. Giusto in caso di avviso: un avvocato ci ha consigliato di postare questo. La violazione della privacy può essere punita dalla legge. NOTA: Facebook Meta è ora un ente pubblico. Tutti i membri devono pubblicare una nota come questa. Se non pubblichi un comunicato almeno una volta, si capisce tecnicamente che stai consentendo l’uso delle tue foto, così come le informazioni contenute negli aggiornamenti di stato del tuo profilo. DICHIARO CHE NON DO A FACEBOOK META IL MIO PERMESSO DI USARE NESSUNO DEI MIEI DATI O FOTO PERSONALI. Copia e incolla, non condividere. Sto ricevendo più post pubblicitari di vendita che post degli amici. Tieni il dito ovunque in questo post e clicca su ′′ copia “. Vai alla tua pagina dove dice “A cosa stai pensando.” Tocca il dito ovunque nel campo vuoto. Clicca incolla. Questo aggiorna il sistema.
Identificare l’autore originale del messaggio falso che si è diffuso su Facebook è un compito arduo. Una teoria plausibile suggerisce che tale diffusione possa essere stata stimolata dal lancio di una nuova iniziativa di abbonamenti da parte di Meta. Questa ipotesi si basa sul timing e sul contenuto del messaggio diffuso.
Un elemento ricorrente in queste false notizie è il riferimento a personaggi pubblici o figure legali non specificati, un espediente comune per aggiungere un’apparente credibilità ai messaggi ingannevoli. Il messaggio punta su un argomento di sensibile interesse, specialmente in Italia: l’utilizzo non autorizzato di immagini e dati personali. Questo è un leitmotiv nelle false notizie, che mirano a sfruttare le preoccupazioni esistenti tra gli utenti.
Nel caso specifico, il messaggio contiene affermazioni e concetti disconnessi dalla realtà, come l’idea di Meta trasformata in ente pubblico o la distinzione tra “dirottamento” e “hackeraggio” dei dati. Queste affermazioni, prive di fondamento, rendono ancora più evidente la natura falsa del messaggio.
Nuova Bufala su Facebook: “Sto disattivando e non autorizzo”. Raccomandazioni per l’utenza
Di fronte a contenuti allarmistici e poco chiari come questi, è sempre utile eseguire una verifica online. In molte situazioni, il semplice utilizzo del buon senso può essere sufficiente per identificare la natura ingannevole di tali messaggi.
Nuova Bufala su Facebook: “Sto disattivando e non autorizzo”. Altre truffe e bufale comuni sulla piattaforma
Facebook è senza dubbio una piattaforma di social media estremamente popolare che offre una miriade di opportunità. Gli utenti possono connettersi con amici e familiari, condividere momenti significativi, scoprire nuove informazioni e partecipare a comunità virtuali. Questa rete sociale globale permette di esplorare un’ampia gamma di contenuti, da articoli educativi e dibattiti stimolanti a video divertenti e campagne di sensibilizzazione.
Tuttavia, il lato oscuro di Facebook non può essere ignorato. La piattaforma è diventata un fertile terreno di coltura per varie truffe, frodi, disinformazione e fake news. In quanto spazio digitale aperto e vastamente utilizzato, Facebook offre ai malintenzionati l’opportunità di sfruttare la sua popolarità e la sua vasta portata per scopi nefasti.
Bufale da Clickbait
Una truffa comune su Facebook è il “like-farming” o bufale da clickbait, dove i post mirano a suscitare forti reazioni emotive, spesso attraverso offerte di vendita o promozioni. Questi post possono contenere collegamenti che installano malware o richiedono informazioni personali.
Truffe di Concorsi a Premi
Fraudolenti concorsi a premi, come il falso giveaway di un iPad, inducono gli utenti a condividere informazioni personali o cliccare su link dannosi. Tuttavia, ci sono anche giveaway legittimi, ma è importante valutare la credibilità dell’azienda prima di fornire dati personali.
Truffe Tramite Quiz su Facebook
Alcuni quiz su Facebook potrebbero chiedere l’accesso al profilo o inserire domande ingannevoli per raccogliere informazioni personali, che possono essere utilizzate per accedere ai tuoi account.
Account Clonati
Diffidare delle richieste di amicizia da persone che si pensa abbiano già un profilo Facebook. Gli account clonati vengono creati dai truffatori per inviare link dannosi ai contatti dell’utente originale.
Nuova Bufala su Facebook: “Sto disattivando e non autorizzo”. Terreno fertile per le truffe
La diffusione di questa nuova bufala su Facebook evidenzia l’importanza di un approccio scettico e informato quando si utilizzano i social media. È essenziale essere consapevoli delle numerose truffe e false informazioni presenti su piattaforme come Facebook, e procedere con cautela prima di condividere o rispondere a qualsiasi tipo di post o richiesta sospetta.