La cosmetica, una pratica tanto antica quanto l’umanità stessa, ha visto una delle sue rivelazioni più affascinanti emergere recentemente dagli studi condotti dall’Università di Padova in collaborazione con l’Università iraniana di Teheran. In una ricerca pubblicata su “Scientific Reports”, gli scienziati hanno portato alla luce il rossetto più antico mai scoperto, risalente a 4.000 anni fa, offrendoci uno sguardo senza precedenti sulle abitudini di bellezza dei nostri antenati.
Questo antico rossetto, dal colore rosso cupo, rivela una composizione chimica sorprendentemente simile a quella dei rossetti moderni. Analizzando le sue componenti – ematite, manganite, braunite mescolate a cere e olii vegetali – gli scienziati hanno dedotto che veniva probabilmente utilizzato per colorare le labbra, un gesto di bellezza che attraversa i secoli.
Il contenitore del rossetto, un piccolo cilindro realizzato in clorite e finemente decorato con motivi geometrici, dimostra come l’estetica e la funzionalità andassero di pari passo già in tempi antichi. Questo dettaglio non solo sottolinea la cura e l’attenzione degli artigiani dell’epoca ma ci ricorda anche quanto sia antica l’attrazione umana verso oggetti di bellezza funzionali e piacevoli alla vista.
La ricerca evidenzia l’avanzata conoscenza dei composti metallici sia naturali che sintetici da parte degli artigiani dell’antico Iran, capaci non solo di creare il kohl e fondotinta a base di carbonato di piombo ma anche di produrre ombretti dalle sfumature di azzurro e verde, grazie all’aggiunta di cloro-carbonati di rame e piombo, e forse di urea.
L’uso di questo rossetto non era probabilmente limitato a una pura espressione di bellezza personale; suggerisce anche una dimensione sociale e cerimoniale. Il trucco femminile, in particolare, poteva rappresentare un’importante manifestazione pubblica del ruolo dominante di uno strato elitario della popolazione, sottolineando il legame tra estetica, potere e status sociale.
Interessante è il fatto che il rossetto contenesse solo tracce minime di piombo, indicando una possibile consapevolezza dei pericoli legati all’ingestione diretta di questo metallo. Questo dettaglio apre nuove prospettive sulla conoscenza medica e sulle precauzioni sanitarie degli antichi popoli.
La scoperta del rossetto più antico ci offre una preziosa finestra sulle pratiche di bellezza del passato, rivelando come l’umanità abbia sempre cercato modi per esprimere sé stessa attraverso l’arte della cosmetica. Questo ritrovamento non solo arricchisce la nostra comprensione della storia culturale e tecnologica dell’antico Iran ma ci ricorda anche l’universalità del desiderio umano di bellezza e autoespressione, un legame che ci unisce attraverso i millenni.