Come si forma la grandine? La grandine è un tipo di precipitazione atmosferica che si manifesta sotto forma di sfere di ghiaccio. Queste sfere possono variare in dimensione e intensità, e sono note per causare danni significativi a strutture, veicoli e, in alcuni casi, possono risultare pericolose per gli esseri viventi.
La formazione della grandine avviene all’interno delle correnti ascensionali di un temporale, dove le gocce di pioggia vengono trasportate verso le zone più fredde dell’atmosfera e iniziano a congelarsi. Queste pietre di ghiaccio possono crescere ulteriormente per accumulo, quando le gocce d’acqua si attaccano alla superficie del chicco di grandine e si congelano. La grandine cade a terra quando le correnti ascensionali non sono più in grado di sostenerne il peso.
Durante la sua formazione, la grandine può subire variazioni di trasparenza dovute alla velocità di congelamento dell’acqua. Se l’acqua si congela rapidamente, la grandine apparirà opaca a causa delle bolle d’aria intrappolate; se il congelamento è più lento, il ghiaccio sarà trasparente.
La grandine può raggiungere dimensioni notevoli. Ad esempio, il record per la grandinata più grande negli Stati Uniti appartiene a una pietra di grandine caduta a Vivian, nel South Dakota, il 23 giugno 2010, con un diametro di 20 cm e un peso di quasi un chilo.
Le dimensioni della grandine variano significativamente in base alle condizioni meteorologiche durante il temporale, e le pietre più grandi tendono a cadere nelle vicinanze delle correnti ascensionali più forti.
Secono il National Severe Storms Laboratory del NOOA statunitense, per quanto riguarda gli USA, anche se i temporali sono comuni in Florida, gli stati del Nebraska, Colorado e Wyoming registrano il maggior numero di eventi grandinigeni.
Queste aree, conosciute come “Hail Alley”, hanno una media di sette a nove giorni di grandine all’anno. Altri luoghi noti per frequenti tempeste di grandine includono la Cina, la Russia, l’India e il nord Italia.
L’anno 2023 ha segnato un record impressionante per le grandinate in Italia, con eventi sempre più frequenti e intensi, soprattutto nella Pianura Padana. Secondo l’European Severe Storms Laboratory (ESSL), sono state registrate 1,931 segnalazioni di grandine molto grande, con chicchi che superavano i 5 cm di diametro, e ben 92 eventi di grandine gigante, con dimensioni superiori ai 10 cm. Questi numeri, parte di un totale di 9,627 segnalazioni di grandine di grandi dimensioni a livello europeo, evidenziano una tendenza crescente nella frequenza e nell’intensità di questi fenomeni atmosferici. Come accennato prima, il Nord Italia si conferma come una delle zone più colpite, con condizioni meteorologiche estive ideali per la formazione di temporali organizzati e violenti.
Le grandinate record non sono solo un dato statistico, ma hanno avuto conseguenze concrete sulla vita delle persone e sull’ambiente. In particolare, il 19 e il 24 luglio 2023, l’Italia ha registrato i record per i chicchi di grandine più grandi mai misurati in Europa, rispettivamente di 16 cm e 19 cm.
Questi eventi hanno causato danni significativi, con 242 feriti registrati in Italia su un totale di 328 a livello europeo. Le regioni più colpite, come l’Emilia-Romagna e il Friuli Venezia Giulia, hanno subito danni estesi a infrastrutture e abitazioni, con scene di distruzione che ricordano quelle di una zona di guerra.
Oltre ai danni materiali, la grandine può avere effetti devastanti sull’agricoltura, danneggiando i raccolti e uccidendo il bestiame. I suoi effetti possono essere particolarmente severi nelle comunità agricole, dove un singolo evento grandinigeno può portare a perdite economiche significative.