Rivelato il luogo di sepoltura di Platone grazie all’analisi di alcuni papiri antichi
Il mondo accademico è recentemente stato testimone di un significativo avanzamento nella comprensione dei testi antichi, in particolare, della sepoltura di Platone, grazie al progetto “GreekSchools”, coordinato da Graziano Ranocchia dell’Università di Pisa. Questo progetto, finanziato dall’ERC con un contributo di 2.498.356 euro, si avvale delle più moderne tecnologie per analizzare i papiri ercolanesi, preservati dalla catastrofe del Vesuvio del 79 d.C. e conservati presso la Biblioteca Nazionale “Vittorio Emanuele III” di Napoli.
Un metodo rivoluzionario per la storia antica
La metodologia adottata nel progetto implica l’utilizzo di imaging ottico nell’infrarosso e nell’ultravioletto, imaging molecolare ed elementale, e microscopia ottica digitale, per non parlare di tecniche innovative come le tomografie. Questi strumenti hanno permesso di leggere e reinterpretare il testo della “Storia dell’Accademia” di Filodemo di Gadara, offrendo così una nuova visione su Platone e la sua Accademia.
Nuove scoperte sulla sepoltura di Platone
Tra le rivelazioni più eclatanti, emerge che Platone fu sepolto nel giardino dell’Accademia ad Atene, un dettaglio finora sconosciuto che aggiunge un tassello importante alla biografia del filosofo. Inoltre, è stato corretto un dato storico rilevante: mentre precedentemente si riteneva che Platone fosse stato venduto come schiavo durante il suo soggiorno in Sicilia nel 387 a.C., i nuovi documenti suggeriscono che ciò avvenne molto prima, forse già nel 404 a.C. o nel 399 a.C.
Sepoltura di Platone: implicazioni interdisciplinari
Le scoperte del progetto “GreekSchools” non solo arricchiscono la nostra conoscenza della storia filosofica, ma offrono anche nuove prospettive sulla letteratura greca antica e sulla storia del libro. Questo lavoro di decifrazione e interpretazione ha condotto a un testo radicalmente cambiato, con integrazioni e correzioni che sfidano le edizioni precedenti, apportando una comprensione più profonda e dettagliata della cultura e del pensiero antichi.
L’impiego delle tecnologie avanzate nel campo degli studi antichi dimostra come la scienza possa essere un prezioso alleato delle discipline umanistiche, fornendo strumenti per esplorare e comprendere meglio il nostro passato. Il progetto “GreekSchools” non solo ha rivoluzionato la filologia classica, ma ha anche stabilito un nuovo standard per gli studi futuri sui manufatti antichi.