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Il tempo non esiste all’interno dei buchi neri

Black hole absorbing light in deep space. Realistic science fiction art. Elements of this image furnished by NASA.

Un recente studio ha proposto un metodo innovativo per affrontare il problema delle singolarità nei buchi neri, quei punti in cui la densità e la gravità diventano infinite. Questo studio, condotto da Salvatore Capozziello, Silvia De Bianchi ed Emmanuele Battista, introduce il concetto di atemporalità e utilizza una tecnica matematica avanzata per evitare queste singolarità.

Cos’è l’atemporalità?

Nel contesto dei buchi neri, l’atemporalità è un’idea che permette alla variabile temporale di diventare immaginaria (in termini matematici) all’interno del buco nero. Questo cambiamento impedisce la formazione di singolarità, poiché le particelle che cadono nel buco nero non raggiungono mai un punto di densità infinita. In pratica, invece di continuare a cadere verso il centro del buco nero, le particelle rallentano e si fermano sull’orizzonte degli eventi, la “superficie” del buco nero.

Come funziona il nuovo modello?

Gli autori dello studio hanno creato un nuovo tipo di metrica, una descrizione matematica dello spazio e del tempo, che cambia la sua natura all’orizzonte degli eventi del buco nero. Fuori dall’orizzonte, la metrica è quella che conosciamo dalla teoria della relatività generale di Einstein. Ma all’interno dell’orizzonte degli eventi, la metrica diventa euclidea, il che significa che il tempo diventa una dimensione immaginaria. Questo cambiamento regolarizza la geometria del buco nero e previene la formazione di singolarità.

Implicazioni pratiche e future osservazioni

Una delle previsioni di questo modello è che le particelle si accumulano sull’orizzonte degli eventi invece di attraversarlo. Questo potrebbe portare a nuove osservazioni, ad esempio, la silhouette luminosa intorno al buco nero potrebbe essere diversa da quella prevista dalla relatività generale. Gli scienziati potrebbero essere in grado di osservare questi effetti con strumenti avanzati come il Telescopio Event Horizon, che studia i buchi neri supermassicci.

Questo modello offre una nuova prospettiva sulla fisica dei buchi neri, suggerendo che le singolarità, quei misteriosi punti di infinita densità, potrebbero non esistere realmente. Invece, l’atemporalità potrebbe giocare un ruolo chiave nel determinare il comportamento della materia e del tempo all’interno dei buchi neri, aprendo la strada a nuove ricerche e scoperte.