Nel pomeriggio del 20 giugno, un potente boato ha riecheggiato lungo la costa toscana. Le prime speculazioni hanno suggerito un terremoto, ma l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha rapidamente smentito questa teoria. Quindi, cosa ha causato il misterioso rumore?
Una delle ipotesi principali è che un meteorite, noto come bolide, sia entrato nell’atmosfera a sud di Montecristo. Marco Morelli, responsabile dell’Istituto Geofisico Toscano, spiega: “In base all’energia liberata, all’altezza e alla traiettoria, è plausibile che si sia trattato di un bolide.” Il bolide è rimasto inosservato a causa della foschia provocata dallo scirocco e della luce del giorno, che rende difficili da avvistare tali oggetti celesti.
L’Istituto Geofisico Toscano, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze e l’INGV, ha pubblicato un rapporto dettagliato basato sui dati analizzati da Andrea Fiaschi. Secondo il rapporto, alle 16:29, la stazione sismo-acustica del campo sportivo di Seccheto (Campo nell’Elba) ha registrato un significativo segnale sismo-acustico in concomitanza con il boato udito dalla popolazione. Questo segnale era dieci volte più forte rispetto alle registrazioni precedenti, saturando i sensori infrasonici e producendo un’attività sismica rilevabile sia all’Elba che sulla rete nazionale dell’INGV.
L’analisi preliminare dell’Istituto Geofisico rivela che il segnale ha raggiunto la massima pressione registrabile di 25 Pa picco-picco. Proveniva da una direzione generalmente meridionale, muovendosi da 70° (Est) a 280° (Ovest) rispetto alla stazione sismo-acustica. La velocità apparente è rimasta intorno ai 400 m/s per tutta la durata del segnale, per poi diminuire, indicando l’allontanamento della sorgente. I risultati iniziali evidenziano che il segnale è stato prodotto da una sorgente atmosferica altamente energetica a sud di Montecristo. Tra le possibili interpretazioni, l’ipotesi di un bolide che entra nell’atmosfera sembra la più coerente con i dati registrati, come concluso nel rapporto.