Nasa, scienziati strabiliati: trovato un Asteroide rivelatore | È il passepartout che apre le porte sulla formazione della Terra
Risultati importantissimi ottenuti dai dati di un asteroide. Potrebbero cambiare la nostra comprensione dell’Universo.
L’esplorazione spaziale rappresenta uno dei più grandi traguardi della nostra epoca, offrendo opportunità uniche per comprendere il nostro posto nell’universo. Sin dagli albori delle prime missioni, l’uomo ha cercato di espandere i suoi confini oltre l’orbita terrestre, spinto dalla curiosità e dalla necessità di esplorare l’ignoto. Questo sforzo ha portato a scoperte che non solo hanno migliorato la nostra conoscenza scientifica, ma hanno anche avuto ripercussioni positive sulla tecnologia e la società.
La ricerca spaziale ha permesso di sviluppare nuove tecnologie che trovano applicazioni nella vita quotidiana. Dai sistemi di navigazione satellitare alla tecnologia dei materiali, molte innovazioni che oggi diamo per scontate derivano direttamente dalle necessità imposte dalle missioni spaziali. Inoltre, l’esplorazione dello spazio ha stimolato la collaborazione internazionale, unendo nazioni e promuovendo la pace e la cooperazione.
Oltre ai benefici tangibili, l’esplorazione spaziale ha un valore intrinseco per l’umanità. Guardare oltre il nostro pianeta ci costringe a riflettere sulla fragilità della Terra e sull’importanza di preservare il nostro ambiente. Le missioni verso Marte, gli asteroidi e altre destinazioni ci spingono a confrontarci con le grandi domande dell’esistenza, come l’origine della vita e il nostro futuro come specie.
Infine, la preparazione per le missioni spaziali ci permette di testare nuove tecniche di sopravvivenza e adattamento che potrebbero essere cruciali in situazioni di emergenza sulla Terra. La ricerca su come mantenere gli astronauti in salute durante lunghe permanenze nello spazio, ad esempio, offre spunti per migliorare la medicina e la biotecnologia terrestri. In un mondo sempre più interconnesso e complesso, l’esplorazione spaziale rimane una fonte di ispirazione e innovazione continua.
NASA sorpresa dai sali di fosfato nei campioni di bennu
L’asteroide Bennu, di cui la Nasa ha raccolto un campione nel corso della missione Osiris-Rex, contiene fosfato di magnesio e di sodio, oltre ad essere ricco di carbonio, azoto e composti organici. I risultati di uno studio pubblicato su Meteoritics & Planetary Science, condotto da un gruppo di ricercatori della Nasa e di diverse università e istituti di ricerca, incluso l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), hanno rivelato la sorprendente presenza di questi composti. Secondo la Nasa, questi sali potrebbero suggerire che Bennu si sia staccato da un piccolo e antico mondo oceanico.
Questa scoperta è particolarmente interessante poiché la presenza di sali di fosfato era stata precedentemente individuata nel campione di un altro asteroide, Ryugu, raccolto nel corso della missione Jaxa’s Hayabusa2. Tuttavia, il fosfato di sodio e magnesio rilevato nei campioni di Bennu si distingue per la sua purezza. Dante Lauretta, uno degli autori principali dello studio e ricercatore per la missione Osiris-Rex presso l’Università dell’Arizona, ha dichiarato che la presenza e lo stato dei fosfati, insieme ad altri elementi e composti su Bennu, suggeriscono un passato “acquoso” per l’asteroide.
Prossimi passi per l’analisi di Bennu
Il gruppo di ricerca ha anche confermato l’abbondante presenza di carbonio e azoto nei campioni di Bennu. Questi risultati sottolineano l’importanza di raccogliere e studiare il materiale proveniente da asteroidi come Bennu, in particolare il materiale a bassa densità che tipicamente brucerebbe una volta entrato nell’atmosfera terrestre. Secondo Lauretta, questo materiale contiene la chiave per svelare gli intricati processi di formazione del Sistema solare e la chimica prebiotica che potrebbe aver contribuito alla nascita della vita sulla Terra.
Nei prossimi mesi, porzioni del campione raccolto da Bennu verranno distribuite a diversi laboratori di ricerca sparsi per tutti gli Stati Uniti, affinché possano essere effettuate ulteriori analisi e pubblicati altri studi scientifici riguardo alla composizione chimica dell’asteroide. Questi studi potrebbero fornire nuove informazioni cruciali per comprendere la storia del nostro sistema solare e i processi che hanno portato alla formazione dei pianeti ed eventualmente della vita stessa.