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Rinvenimento agghiacciante: scienziati impauriti dalla nuova specie | È un ibrido pericoloso con un collo di due metri

Rappresentazione della nuova specie rinvenuta

Rappresentazione della nuova specie rinvenuta (Kelai Li. foto) - www.sciencecue.it

La Terra è popolata da una miriade di specie animali, ognuna con caratteristiche uniche che le permettono di adattarsi ai vari ambienti naturali.

Dalle foreste pluviali tropicali alle profondità degli oceani, gli animali sono presenti in quasi ogni angolo del pianeta. Ogni specie animale svolge un ruolo fondamentale nell’ecosistema.

I predatori mantengono in equilibrio le popolazioni di prede, gli erbivori controllano la vegetazione e gli insetti svolgono funzioni cruciali come l’impollinazione. La diversità biologica è essenziale per la salute del nostro pianeta, poiché ogni specie contribuisce al delicato equilibrio della natura.

Gli ambienti più estremi della Terra, come i deserti aridi e le gelide regioni polari, ospitano creature altamente specializzate. Gli animali che vivono in queste condizioni estreme hanno sviluppato adattamenti straordinari per sopravvivere. Per esempio, i cammelli possono sopportare lunghi periodi senza acqua, mentre i pinguini antartici resistono a temperature glaciali grazie al loro spesso strato di grasso e piume isolanti.

Anche gli oceani, che coprono più del 70% della superficie terrestre, sono habitat di un’incredibile varietà di specie. Dai piccoli e luminosi plancton ai giganteschi cetacei, la vita marina è estremamente diversificata. Le barriere coralline, in particolare, sono tra gli ecosistemi più ricchi di biodiversità al mondo, ospitando migliaia di specie di pesci, molluschi, coralli e altre forme di vita marina.

La scoperta di una nuova specie

Nonostante la vasta conoscenza che abbiamo della fauna terrestre, nuove specie vengono scoperte regolarmente, rivelando quanto ancora c’è da imparare. Recentemente, un’importante scoperta è stata fatta in Cina, dov’è stato ritrovato un antico rettile marino. Questo animale, appartenente agli archosauromorfi, visse durante il Triassico, circa 200 milioni di anni fa. Gli scienziati lo hanno chiamato Gracilicollum latens, per il suo collo lungo e sottile, che è stato determinante per la sua identificazione.

Il Gracilicollum latens è una delle specie più antiche mai scoperte in questa categoria. Le sue vertebre cervicali, in numero superiore alla media, indicano un adattamento evolutivo significativo. Questo rettile è strettamente imparentato con coccodrilli e dinosauri e presentava un collo estremamente flessibile, che gli permetteva di raggiungere angolazioni impossibili per altri animali.

Fossile ritrovato
Fossile ritrovato (Wei Wang et.al foto) – www.sciencecue.it

Caratteristiche e strategie di caccia

L’analisi del fossile ha rivelato che il Gracilicollum latens aveva spine neurali basse simili a chiglie, consentendo al collo di essere molto elastico. Questa caratteristica suggerisce una strategia di caccia unica: il lungo collo permetteva al rettile di avvicinarsi furtivamente alle sue prede nei banchi di pesci. Grazie alla capacità del collo di piegarsi a angolazioni elevate, poteva sbucare improvvisamente per catturare i pesci con precisione e rapidità.

La struttura delle vertebre del Gracilicollum latens non solo facilitava la caccia, ma anche la difesa. Tuttavia, il lungo collo poteva rappresentare un punto debole, esponendolo agli attacchi di predatori più grandi. Per sopravvivere, questi rettili probabilmente abitavano in acque basse, dove potevano sfruttare le barriere coralline come rifugio sicuro e ricco di cibo.