Pronti all’impatto con un Asteroide | Secondo i calcoli sarà il 5 ottobre: scienziati uniti per evitare la catastrofe
Gli asteroidi hanno da sempre affascinato gli scienziati perché racchiuderebbero moltissime informazioni sulla storia dell’universo.
Gli asteroidi sono corpi celesti rocciosi che orbitano intorno al Sole, principalmente concentrati nella fascia principale tra Marte e Giove. Questi oggetti, che possono variare in dimensioni da piccoli sassi a enormi massi di centinaia di chilometri di diametro, sono considerati residui della formazione del sistema solare. Studiarli ci offre una finestra sul passato, permettendoci di comprendere meglio i processi che hanno portato alla formazione dei pianeti.
Il primo asteroide mai scoperto è stato Cerere, individuato dall’astronomo italiano Giuseppe Piazzi nel 1801. Cerere, che ha un diametro di circa 940 chilometri, è il più grande oggetto nella fascia principale ed è stato successivamente riclassificato come pianeta nano. La scoperta di Cerere ha aperto la strada alla ricerca e all’identificazione di migliaia di altri asteroidi.
Tra gli asteroidi più noti, oltre a Cerere, ci sono Vesta, Pallas e Hygiea. Vesta, scoperto nel 1807, è il secondo asteroide più grande nella fascia principale e presenta caratteristiche uniche, come una gigantesca montagna nell’emisfero sud, probabilmente formata da un impatto colossale.
La sorveglianza degli asteroidi è diventata una priorità per la comunità scientifica, specialmente per quelli classificati come near-Earth objects (NEO), ovvero gli asteroidi che hanno orbite che li portano vicino alla Terra. La NASA, attraverso il suo programma Near Earth Object Observations, monitora costantemente questi corpi celesti per valutare potenziali rischi.
L’importanza dello studio degli asteroidi
Gli asteroidi non sono solo potenziali minacce, ma anche fonti inestimabili di informazioni scientifiche. Essendo relativamente invariati dai tempi della formazione del sistema solare, gli asteroidi contengono indizi cruciali sui materiali primitivi che hanno dato origine ai pianeti.
Missioni spaziali come OSIRIS-REx, che ha recentemente riportato campioni dall’asteroide Bennu, sono fondamentali per raccogliere dati che possono rivelare segreti sull’origine e l’evoluzione del sistema solare.
L’asteroide 2007 FT3 e le sue implicazioni
Un recente studio della NASA ha attirato l’attenzione su un asteroide in particolare, che potrebbe avere una possibilità, seppur remota, di colpire la Terra nel 2024. L’asteroide, identificato come 2007 FT3, ha un percorso incerto, ma le previsioni indicano una possibilità di impatto estremamente bassa. Nonostante ciò, la sorveglianza continua di questo e altri asteroidi è cruciale per garantire la sicurezza del nostro pianeta.
Se l’asteroide 2007 FT3 dovesse colpire la Terra, l’energia rilasciata sarebbe comparabile a quella di miliardi di tonnellate di TNT, causando una devastazione regionale significativa. Tuttavia, con una probabilità di impatto estremamente bassa, gli scienziati continuano a monitorare attentamente il suo percorso. Questo evento sottolinea l’importanza di investire nella ricerca e nella tecnologia per la sorveglianza spaziale, per essere pronti a deviare eventuali minacce future e proteggere la Terra da possibili catastrofi cosmiche.