In Cina ritrovata una nuova specie di essere umano | Si tratta di un bambino che riscrive la storia: scheletro strano e senza mento – FOTO
Una nuova specie di essere umano è stata trovato in Cina: ha tratti simili ai nostri ma anche altri molto diversi.
L’evoluzione umana è un argomento che affascina da sempre scienziati e appassionati. Attraverso lo studio dei fossili, gli esperti cercano di ricostruire il percorso che ha portato gli antichi primati a evolversi nelle varie specie di ominidi fino a Homo sapiens. Questo processo, lungo milioni di anni, ha visto il succedersi di diverse specie, ognuna con caratteristiche uniche.
I primi ominidi, come l’Australopithecus, apparvero in Africa circa quattro milioni di anni fa. Questi esseri presentavano una combinazione di tratti scimmieschi e umani, come una postura eretta e l’abilità di utilizzare strumenti rudimentali. Col tempo, queste caratteristiche si affinarono, permettendo la comparsa di specie più avanzate come l’Homo habilis.
L’Homo erectus fu il primo ominide a migrare, circa 1,8 milioni di anni fa, raggiungendo Asia ed Europa. Questa specie mostrava già caratteristiche più avanzate, come un aumento delle dimensioni cerebrali e l’uso del fuoco. Le successive migrazioni portarono alla diffusione di altre specie, come i Neanderthal in Europa e i Denisoviani in Asia, ciascuna adattatasi ai rispettivi ambienti.
Identificati attraverso il DNA estratto da un frammento osseo trovato in Siberia, questi antichi ominidi, i Denisoviani, vissuti oltre 400.000 anni fa condividono un’ascendenza comune con i Neanderthal. Tuttavia, le loro caratteristiche specifiche e il loro contributo al genoma delle popolazioni attuali restano oggetto di studio e scoperta continua.
Nuove scoperte cambiano la nostra comprensione
La scoperta di nuovi fossili può rivoluzionare la nostra comprensione dell’evoluzione umana. Ad esempio, nel 2019, in Cina, furono trovati resti fossilizzati di un bambino che visse 300.000 anni fa. Questi resti, comprendenti un cranio, una mascella e ossa delle gambe, presentano tratti che non corrispondono perfettamente a nessuna delle specie conosciute come Neanderthal, Denisoviani o Homo sapiens.
L’analisi di questi resti ha rivelato che il bambino non possedeva un vero e proprio mento, una caratteristica che lo avvicina più ai Denisoviani che agli esseri umani moderni. Tuttavia, altre parti del viso sembrano più simili ai nostri tratti attuali. Questo mix di caratteristiche ha portato gli scienziati a ipotizzare che potremmo trovarci di fronte a un nuovo ramo dell’albero genealogico umano, una linea evolutiva distinta che coesisteva con le altre specie di ominidi in Asia.
Implicazioni per la nostra storia evolutiva
Questa nuova scoperta potrebbe avere implicazioni significative per la nostra comprensione dell’evoluzione umana. La presenza di tratti moderni in un individuo così antico indica che le caratteristiche tipiche di Homo sapiens potrebbero essere emerse molto prima di quanto si pensasse.
Inoltre, suggerisce che le interazioni tra diverse specie di ominidi potrebbero essere state più complesse e diffuse di quanto immaginato. Questo ritrovamento potrebbe quindi riscrivere parti importanti della nostra storia evolutiva, aggiungendo un nuovo capitolo al libro dell’umanità.