Il CNR in allarme: il nostro Paese sempre più tormentato | Tornado sempre più frequenti: danni per milioni di euro e vittime sul cammino
Il clima sta cambiando e in questi ultimi anni ci stiamo trovando ad affrontare con sempre maggiore frequenza eventi meteo estremi.
Tra questi, spiccano alluvioni lampo, grandine gigante e venti forti, che testimoniano un aumento significativo dell’instabilità atmosferica. La crescente preoccupazione degli esperti si concentra anche su un fenomeno particolarmente violento: i tornado.
I tornado sono fenomeni meteorologici altamente distruttivi, noti per la loro eccezionale intensità energetica. Nell’area mediterranea, rappresentano il fenomeno atmosferico più violento, anche se la loro frequenza non è elevata. Tuttavia, la loro potenza devastante li rende oggetto di particolare attenzione, soprattutto in un contesto di cambiamento climatico globale.
Per chiarire un concetto fondamentale, le espressioni “tornado” e “tromba d’aria” sono sinonimi. Spesso si tende a pensare che un tornado sia una tromba d’aria molto più forte, ma scientificamente sono la stessa cosa. Il termine “tornado” è preferibile poiché esiste una classificazione ufficiale, la scala Fujita, che ne valuta l’intensità e i danni prodotti, variando dal grado 0 (debole) al grado 5 (catastrofico).
Il cambiamento climatico sta avendo un impatto significativo sulla frequenza e l’intensità dei tornado. Un recente studio dell’ESSL (European Severe Storm Laboratory) ha rivelato che nel 2023 sono stati segnalati 872 tornado in Europa, con l’Italia tra i paesi più colpiti. Questo aumento di eventi tornadici solleva interrogativi sulle cause e le implicazioni future.
Il rischio crescente dei tornado
Secondo uno studio del CNR, l’intensificazione di tali fenomeni è condizionata anche dal cambiamento climatico in atto. La temperatura superficiale del mare, per esempio, gioca un ruolo cruciale nello sviluppo dei tornado. Le regioni centrali tirreniche italiane sono considerate un hot-spot per questi eventi, come dimostrato da 32 anni di dati (1990-2021) che hanno registrato un numero significativo di tornado ad elevata intensità.
Le analisi condotte sui dati storici e sui modelli atmosferici hanno permesso di individuare le condizioni prevalenti associate allo sviluppo dei tornado. Tali condizioni sono sempre più frequenti nel contesto del cambiamento climatico, rendendo alcune aree del Mediterraneo particolarmente vulnerabili.
Cosa aspettarsi nel futuro
Con l’approssimarsi della prossima primavera e estate, è difficile prevedere con esattezza quando e dove potranno verificarsi i tornado. Tuttavia, gli studi suggeriscono una tendenza a una maggiore frequenza di questi fenomeni sul litorale laziale, nella Pianura Padana e in Puglia, in concomitanza con i temporali primaverili ed estivi.
Periodi particolarmente caldi potrebbero aumentare l’energia disponibile per lo sviluppo di tornado, nubifragi e grandine, rendendo questi fenomeni più probabili e intensi. Dobbiamo essere pronti a gestire e affrontare questa nuova realtà.