Cannone laser, presentato in Giappone il primo esemplare | Fa molta paura: verrà utilizzato dagli eserciti per spazzare via tutto
Un laser potentissimo sviluppato dal Giappone è stato presentato di recente. Vediamo di cosa si tratta.
Il laser rappresenta una delle invenzioni più rivoluzionarie del XX secolo, frutto di un percorso scientifico iniziato nel 1960 con la prima dimostrazione di un dispositivo capace di emettere un raggio di luce coerente. Grazie alla sua estrema precisione e versatilità, il laser ha trovato applicazione in una vasta gamma di settori, dall’industria alla medicina, passando per le telecomunicazioni e l’intrattenimento.
La sua capacità di concentrare energia in un fascio luminoso ha aperto nuove frontiere, permettendo interventi chirurgici senza bisturi e tagli di materiali con una precisione millimetrica. Il laser a diodi, per esempio, è diventato fondamentale in ambito tecnologico, dalla lettura di CD e DVD fino all’uso in puntatori laser.
In ambito industriale, il laser CO2 è ampiamente utilizzato per il taglio e la saldatura di metalli, mentre in ambito medico, i laser a eccimeri permettono interventi oculari con un altissimo grado di precisione. La potenza e l’affidabilità di queste tecnologie le rendono essenziali in molti ambiti.
Oltre alle sue numerose applicazioni pratiche, il laser ha stimolato la ricerca in nuovi campi scientifici, come la fusione nucleare, dove si tenta di sfruttare la concentrazione di energia per replicare le reazioni che avvengono nel sole. Un altro settore emergente è quello della difesa e della sicurezza, dove i laser sono considerati per applicazioni che vanno dalla neutralizzazione di minacce a distanza fino alla protezione di infrastrutture critiche.
L’iniziativa di EX-Fusion e EOS Space Systems
Con l’espansione delle attività spaziali, si è aperto un nuovo capitolo nella storia dell’utilizzo del laser. In questo contesto, il laser non è solo uno strumento di misura o di comunicazione, ma diventa un alleato nella gestione del crescente problema dei detriti spaziali.
Questo approccio innovativo, che potrebbe cambiare il modo in cui proteggiamo le nostre orbite, rappresenta un esempio di come la scienza possa evolversi per affrontare nuove sfide globali. Nel tentativo di affrontare il problema crescente dei detriti spaziali, la startup EX-Fusion, con sede a Osaka, ha presentato un progetto rivoluzionario per lo sviluppo di un sistema laser basato a terra.
Un’innovazione nella rimozione dei detriti spaziali
Questo sistema è progettato per eliminare gli oggetti umani in disuso nell’orbita terrestre, una minaccia sempre più seria per i veicoli spaziali operativi. L’iniziativa, in collaborazione con l’appaltatore australiano EOS Space Systems, sfrutta una tecnologia laser inizialmente pensata per l’energia di fusione, adattata per tracciare e rimuovere i detriti di piccole dimensioni.
Il metodo proposto da EX-Fusion utilizza fasci laser pulsati per rallentare i detriti, spingendoli a bruciare nell’atmosfera terrestre. Questa tecnologia rappresenta un significativo passo avanti rispetto ai metodi tradizionali, offrendo una soluzione potenzialmente più efficiente e meno costosa per mantenere le orbite terrestri libere da pericolosi detriti.