‘I Continenti non si sono formati così’ | Fino ad ora, insegnate informazioni false: la scoperta è agghiacciante
La Terra, con i suoi vasti e variegati paesaggi, è suddivisa in continenti, che rappresentano le principali masse terrestri emerse. Un nuovo studio potrebbe ribaltare quello che sappiamo.
Ogni continente, sebbene condivida alcune caratteristiche geografiche e climatiche, presenta una propria identità geologica e culturale che lo rende unico. Queste suddivisioni non sono solo il risultato di millenni di movimenti tettonici e processi geologici, ma anche di interazioni umane, che hanno definito confini e identità.
L’idea di un mondo diviso in continenti risale all’antichità, quando geografi e esploratori cominciarono a mappare le terre conosciute. Tuttavia, la loro attuale configurazione è il frutto di un lungo e complesso processo geologico.
Infatti, i continenti, così come li conosciamo oggi, non sono sempre esistiti. Nel passato remoto della Terra, le masse continentali si trovavano raggruppate in supercontinenti, che si sono poi frammentati e dispersi attraverso i millenni.
La frammentazione e il movimento dei continenti sono governati dalla tettonica delle placche, un processo geologico che vede la crosta terrestre suddivisa in placche rigide. Queste placche si muovono lentamente sul mantello terrestre, causando l’allontanamento, l’avvicinamento o la collisione delle masse continentali. Questi movimenti hanno un ruolo fondamentale nella modellazione del paesaggio terrestre e nella formazione di montagne, vulcani e bacini oceanici.
Un nuovo studio mette in discussione la teoria dominante
Nel corso della storia geologica del nostro pianeta, i continenti hanno subito numerose trasformazioni. Dalla Pangea, il supercontinente che esisteva circa 300 milioni di anni fa, i continenti si sono spostati lentamente fino a raggiungere la disposizione attuale.
Negli ultimi anni, gli scienziati hanno fatto progressi significativi nella comprensione di come i continenti si siano formati. Una delle teorie più accreditate era che i primi continenti si fossero formati attraverso il processo di subduzione, in cui una placca litosferica si sprofonda sotto un’altra, causando l’emersione di masse continentali. Tuttavia, un recente studio condotto da David Hernández Uribe ha messo in dubbio questa teoria.
Le nuove evidenze suggeriscono un diverso processo di formazione
Hernández Uribe, attraverso l’analisi di antichi magmi, ha proposto che la formazione dei primi continenti potrebbe non essere stata legata alla subduzione, ma piuttosto alla fusione parziale della crosta primordiale. I modelli computerizzati utilizzati nel suo studio hanno rivelato che in presenza di alte pressioni e temperature, i minerali potrebbero essersi formati senza la necessità di subduzione.
Inoltre, l’analisi delle composizioni chimiche di questi magmi ha suggerito che la crosta primordiale avrebbe potuto fondere e successivamente solidificarsi, creando i primi continenti indipendentemente dalla tettonica delle placche. Questo risultato rivoluziona la comprensione dell’evoluzione iniziale del nostro pianeta e suggerisce che i meccanismi alla base della formazione dei continenti e dell’inizio della tettonica delle placche potrebbero essere molto più complessi di quanto precedentemente ipotizzato.