‘Siamo tutti fratelli’, non è una frase fatta | Discendiamo tutti da un unico antenato vissuto 4,6 miliardi di anni fa: il suo nome era LUCA
Ecco chi è (o meglio, era) Luca, il nostro antenato comune dal quale discendiamo tutti. La ricerca è sorprendente.
La teoria dell’evoluzione è una delle colonne portanti della biologia moderna poiché descrive il processo attraverso il quale le specie si sono sviluppate e diversificate nel corso del tempo. Formulata inizialmente da Charles Darwin, questa teoria si basa sul concetto di selezione naturale, dove gli organismi meglio adattati all’ambiente hanno maggiori probabilità di sopravvivere e riprodursi, trasmettendo così le loro caratteristiche alle generazioni successive.
Questa idea rivoluzionaria ha trasformato il nostro modo di comprendere la vita sulla Terra. Nel corso dei secoli, la teoria dell’evoluzione ha subito numerosi aggiornamenti e revisioni grazie alle scoperte scientifiche. L’introduzione della genetica nel XX secolo ha fornito una base molecolare alla teoria, spiegando come le mutazioni nel DNA possano generare variazioni nelle caratteristiche degli organismi.
Queste variazioni, se vantaggiose, vengono selezionate dall’ambiente e trasmesse ai discendenti, contribuendo così all’evoluzione delle specie. Questo ha portato alla nascita della “sintesi moderna“, che combina la teoria darwiniana con la genetica mendeliana. Un aspetto fondamentale della teoria dell’evoluzione è il concetto di antenato comune. Questo principio afferma che tutte le forme di vita esistenti condividono un antenato comune in un lontano passato.
Attraverso l’analisi genetica e fossile, gli scienziati sono in grado di ricostruire l’albero genealogico della vita, risalendo fino a organismi primitivi che vissero miliardi di anni fa. Questa idea rafforza il concetto di unità della vita, mostrando come tutte le specie siano collegate tra loro in una rete complessa di discendenza.
Un nuovo sguardo all’origine della vita
Nel tempo, le ricerche si sono concentrate non solo sulla diversificazione delle specie, ma anche sull’identificazione del primo organismo vivente, il cosiddetto “Last Universal Common Ancestor” (LUCA).
Questo antenato comune rappresenta il punto di partenza della vita sulla Terra come la conosciamo oggi, offrendo indizi cruciali su come la vita si sia originata e si sia evoluta nei primordi del nostro pianeta. Un recente studio ha spostato indietro l’orologio dell’origine della vita, collocando LUCA a circa 4,2 miliardi di anni fa, molto prima di quanto si pensasse.
Nuove prospettive sulle condizioni antiche
Questo organismo primitivo, simile a un batterio, viveva in un ambiente estremo e possedeva già alcune caratteristiche complesse, come un rudimentale sistema immunitario. Questi risultati suggeriscono che la vita si sia sviluppata in modo sorprendentemente rapido dopo la formazione della Terra.
LUCA non era solo nel suo ecosistema primordiale; conviveva con altre forme di vita e virus, in un ambiente ricco di interazioni biologiche. Questo ritrovamento apre nuove prospettive sul modo in cui immaginiamo l’origine della vita, non solo sulla Terra ma anche su altri pianeti, suggerendo che la vita potrebbe emergere in condizioni molto diverse da quelle attuali.