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Nucleare, l’Apocalisse è vicina | Scienziati concordi: ‘L’Italia non è sicura, per salvarsi meglio fuggire subito qui’

Città devastata dopo un apocalisse

Città devastata Depositphotos (Depositphotos foto) - www.sciencecue.it

Alcune nazioni potrebbero essere l’unica salvezza durante un inverno nucleare. Ecco quali.

Negli ultimi anni, gli eventi meteorologici estremi sono diventati sempre più frequenti, causando danni ingenti e mettendo a rischio la vita di milioni di persone in tutto il mondo. Tempeste devastanti, ondate di calore senza precedenti e inondazioni improvvise sono solo alcuni degli esempi che dimostrano come il cambiamento climatico stia influenzando il pianeta.

I fenomeni atmosferici estremi, come uragani e tifoni, possono distruggere intere città in poche ore, lasciando dietro di sé devastazione e un bisogno urgente di aiuti umanitari. Oltre alla loro potenza distruttiva, l’impatto di questi eventi si estende anche alle infrastrutture e alla produzione alimentare, creando catene di crisi che richiedono anni per essere risolte.

Tuttavia, oltre agli eventi causati dai cambiamenti climatici, esistono anche scenari più estremi e catastrofici, come il temuto inverno nucleare. Questo termine descrive il periodo di raffreddamento globale che seguirebbe a una guerra nucleare, dove gli incendi su larga scala oscurerebbero il sole, riducendo drasticamente le temperature e impedendo la crescita delle colture.

In questo contesto, è fondamentale che i governi prendano sul serio la minaccia di catastrofi globali. La possibilità di eventi apocalittici non è da escludere, e solo la preparazione strategica potrebbe offrire una possibilità di sopravvivenza a lungo termine. Gli esperti hanno cominciato a studiare quali nazioni potrebbero resistere in situazioni estreme.

Dove rifugiarsi in caso di inverno nucleare

Secondo una recente ricerca, alcune nazioni insulari potrebbero essere i luoghi più sicuri in caso di un inverno nucleare. Tra queste, la Nuova Zelanda è stata identificata come uno dei pochi paesi capaci di continuare a produrre cibo a sufficienza per sfamare la propria popolazione. Nonostante le difficoltà legate alla dipendenza dalle importazioni di combustibile e altri beni essenziali, gli studiosi ritengono che la Nuova Zelanda abbia il potenziale per preservare una società industriale durante una catastrofe globale.

Lo studio, condotto dall’Università di Otago e pubblicato sulla rivista Risk Analysis, ha esaminato 38 nazioni insulari, analizzando la loro capacità di sopravvivere a una drastica riduzione della luce solare, causata da eventi come guerre nucleari o eruzioni vulcaniche. Tra i paesi più resilienti ci sono anche Australia, Islanda, Isole Salomone e Vanuatu. Queste nazioni, grazie alla loro autosufficienza alimentare e all’isolamento geografico, potrebbero affrontare meglio le conseguenze di un disastro globale.

Esempio di energia nucleare
Energia nucleare (Depositphotos foto) – www.sciencecue.it

La preparazione per eventi apocalittici

Sebbene queste nazioni abbiano un potenziale maggiore rispetto ad altre, gli esperti avvertono che non esiste una soluzione immediata o semplice. La Nuova Zelanda, ad esempio, avrebbe bisogno di una pianificazione strategica a lungo termine per superare le sfide industriali e logistiche legate alla sopravvivenza in un mondo post-apocalittico.

Il Dr. Matt Boyd di Adapt Research ha sottolineato l’importanza di sviluppare una strategia nazionale per affrontare tali rischi. Con l’avvicinarsi della pubblicazione della prima strategia di sicurezza nazionale della Nuova Zelanda, i ricercatori insistono sul fatto che i rischi catastrofici legati a scenari apocalittici, come l’inverno nucleare, non devono essere ignorati.