Dalla fantascienza alla realtà: il corpo umano pieno zeppo di microrobot | Saranno in grado di spostarsi al suo interno a piacimento
A breve ci saranno dei microrobot che potranno attraversare il corpo umano a piacimento: non è più fantascienza ma realtà.
Sognare di trasformare idee di fantascienza in realtà è un impulso che accompagna da sempre il progresso umano. Le storie visionarie hanno spesso aperto la strada a invenzioni che un tempo sembravano irraggiungibili. Con l’avanzare delle tecnologie, ci si è avvicinati sempre più alla possibilità di miniaturizzare strumenti e macchine che possano operare su scala microscopica, permettendo soluzioni un tempo impensabili.
La scienza ha da tempo puntato l’attenzione su dispositivi sempre più piccoli, capaci di svolgere funzioni complesse all’interno del corpo umano. L’idea di creare macchine microscopiche in grado di compiere interventi chirurgici minimamente invasivi ha affascinato numerosi ricercatori. La capacità di manipolare tecnologie su scala così ridotta apre la strada a possibilità inesplorate e promette di rivoluzionare l’approccio a molte discipline, in particolare quella medica.
Immaginare dispositivi in grado di muoversi all’interno del corpo umano, adattarsi alle sue necessità e intervenire senza compromettere l’integrità dei tessuti, è un obiettivo ambizioso. Tuttavia, non è solo la miniaturizzazione a rappresentare una sfida, ma anche la capacità di sviluppare tecnologie che garantiscano il controllo preciso del loro movimento e delle loro funzioni. Da qui nasce la necessità di coordinare campi diversi come la robotica, le scienze dei materiali e l’ingegneria biomedica.
L’idea di utilizzare campi magnetici o ultrasuoni per guidare questi dispositivi nel corpo umano è già da tempo oggetto di studio. Il controllo di queste tecnologie, tuttavia, richiede un livello di precisione straordinario, e la loro applicazione in ambito medico rappresenta una delle frontiere più avanzate della ricerca contemporanea. Ma come tradurre queste idee in una realtà tangibile?
Una nuova sfida per la microrobotica medica
L’inizio di un nuovo progetto in grado di coniugare robotica e tecnologie avanzate può cambiare il volto della medicina moderna. Attraverso studi e ricerche su sistemi impiegabili direttamente nel corpo umano, i ricercatori stanno tentando di sviluppare soluzioni per trattare patologie finora difficili da affrontare. Questa ricerca si inserisce in un contesto di rapida evoluzione, in cui ogni scoperta apre la strada a nuove possibilità. L’obiettivo è quello di rendere queste tecnologie accessibili e utilizzabili su larga scala, offrendo una nuova frontiera per la medicina di precisione, in grado di trattare malattie e condizioni in modo più efficiente e meno invasivo.
I settori di applicazione di queste innovazioni potrebbero estendersi ben oltre il semplice trattamento di malattie. Si potrebbe immaginare, ad esempio, di utilizzare microrobot per il monitoraggio costante delle condizioni di salute di un paziente, rilevando anomalie in tempo reale e prevenendo complicazioni future. Questo approccio rappresenterebbe una rivoluzione nella prevenzione e nel trattamento delle malattie, abbattendo i costi sanitari e migliorando la qualità della vita dei pazienti.
La prima generazione di microrobot impiantabili
Nel 2025 partirà ufficialmente il progetto I-BOT, coordinato dalla ricercatrice Veronica Iacovacci e finanziato dall’European Research Council. Questo programma, della durata di cinque anni e con un finanziamento di 1,5 milioni di euro, si prefigge di sviluppare la prima generazione di microrobot impiantabili capaci di navigare in modo controllato e non invasivo all’interno del corpo umano. Questi microrobot avranno il compito di eseguire procedure mediche complesse come suture, riparazioni dei tessuti e monitoraggio diagnostico, agendo in maniera autonoma o sotto il controllo di un operatore medico.
La capacità dei microrobot di cambiare forma e dimensione, grazie all’uso combinato di ultrasuoni e campi magnetici, permetterà loro di adattarsi ai diversi ambienti interni del corpo umano, garantendo un’azione mirata e precisa. Tra i principali campi di applicazione ci saranno il trattamento di ulcere nel tratto gastrointestinale, la creazione di graft vascolari e il monitoraggio a lungo termine delle lesioni tumorali.