Allarme aviaria: questa volta la situazine è ben più grave | Non serve nemmeno il contatto con gli animali infetti: scienziati spiazzati
Contrarre l’aviaria senza contatto diretto con animali infetti è possibile e la cosa ha sconvolto tutti: ecco come.
Negli ultimi vent’anni, abbiamo assistito all’emergere di numerosi virus pericolosi per l’uomo, con la Covid-19 che ha senza dubbio dominato le cronache degli ultimi 5 anni. Tuttavia, un altro virus che ha destato crescente preoccupazione è l’influenza aviaria. Questo virus, originariamente associato al contagio tra animali, in particolare uccelli, ha iniziato a attirare l’attenzione globale per i suoi potenziali rischi per la salute umana.
Tradizionalmente, l’influenza aviaria si trasmette attraverso il contatto diretto con animali infetti o ambienti contaminati. Tuttavia, negli ultimi anni, ci sono stati sviluppi preoccupanti. I casi di infezione umana da influenza aviaria stanno aumentando, sollevando interrogativi sulla capacità del virus di adattarsi e potenzialmente diffondersi tra le persone.
Questa evoluzione potrebbe avvicinare l’influenza aviaria a una minaccia globale, con implicazioni significative per la salute pubblica. La possibilità che il virus possa mutare più velocemente e acquisire la capacità di trasmettersi facilmente da uomo a uomo è una preoccupazione crescente tra esperti e autorità sanitarie.
In risposta a questi rischi, è fondamentale intensificare le misure preventive e il monitoraggio.
Le autorità sanitarie stanno valutando strategie per contenere la diffusione del virus e prepararsi a eventuali scenari pandemici. La vigilanza continua e la ricerca sono essenziali per mitigare il rischio che l’influenza aviaria possa diventare un problema su scala globale.
Primo caso di influenza aviaria senza contatto diretto con animali: una nuova allerta
Un evento significativo è stato recentemente segnalato negli Stati Uniti, nello stato del Missouri, dove è stato diagnosticato il primo caso umano di influenza aviaria senza contatto diretto con animali infetti. Questo rappresenta il 14esimo caso di infezione da H5N1 negli Stati Uniti nel 2024, ma la novità preoccupante è che la persona infetta non ha avuto esposizione a volatili malati. La situazione potrebbe indicare un possibile cambiamento nella modalità di trasmissione del virus, suggerendo che l’influenza aviaria si stia avvicinando progressivamente all’uomo.
Sebbene il Center for Disease Control (CDC) abbia rassicurato che il rischio di diffusione tra la popolazione resta basso, il fatto che il contagio sia avvenuto senza un contatto diretto con animali solleva interrogativi tra gli esperti. Matteo Bassetti, direttore delle Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova, avverte che “il virus si sta avvicinando all’uomo più di quanto possiamo pensare”, e sottolinea che questo caso potrebbe essere un segnale che non va sottovalutato.
Influenza Aviaria: la necessità di prevenzione globale
La minaccia dell’influenza aviaria va ben oltre i confini degli Stati Uniti. Il virus H5N1 ha raggiunto persino l’Antartide, probabilmente trasportato da uccelli migratori provenienti dal Sud America. Questo spostamento ha sollevato preoccupazioni non solo per la fauna selvatica, ma anche per la potenziale diffusione del virus a livello globale. Il salto di specie, cioè il passaggio del virus dagli uccelli ai mammiferi, rappresenta un ulteriore segnale di allerta. Anche se l‘H5N1 non ha ancora acquisito la capacità di trasmettersi facilmente tra gli esseri umani, il numero di infezioni umane continua a crescere. Casi gravi e mortali, come la recente morte di una ragazza di 15 anni in Cambogia, dimostrano l’urgenza di affrontare il problema.
Gli esperti stanno facendo appello alle autorità sanitarie globali affinché non rimangano passive di fronte alla minaccia di una pandemia imminente. Tre infettivologi americani hanno suggerito di offrire una vaccinazione volontaria ai gruppi a rischio, utilizzando vaccini già disponibili contro l’H5N1. Adottare un approccio preventivo, che include il rafforzamento delle capacità produttive e l’implementazione di misure normative adeguate, potrebbe essere cruciale per prevenire una nuova crisi sanitaria globale. Secondo l’epidemiologo Massimo Ciccozzi, sebbene la situazione attuale sembri sotto controllo, è essenziale intensificare il monitoraggio e la sorveglianza per evitare che l’influenza aviaria diventi un problema globale serio.