Scoperta assurda nei mari italiani | Una specie aliena ha letteralmente invaso tutto: c’é preoccupazione per l’ecosistema esistente
Una specie aliena che ha suscitato un mix tra preoccupazioni e interesse: l’ecosistema è in pericolo. vediamo di cosa si tratta.
L’Italia è nota per la sua straordinaria biodiversità, ospitando una vasta gamma di specie animali e vegetali uniche. Tuttavia, i cambiamenti climatici e le modifiche ambientali minacciano questi preziosi ecosistemi, soprattutto quelli marini, con l’invasione di specie alloctone. Questi organismi, originari di ambienti diversi, riescono spesso ad adattarsi rapidamente ai nuovi habitat e, sebbene inizialmente possano sembrare innocui, la loro presenza può avere conseguenze devastanti sugli ecosistemi locali. Quando una specie alloctona si adatta e diventa dominante, essa può alterare gli equilibri ecologici e causare danni significativi, sia all’ambiente che alle attività umane.
Le specie alloctone sono organismi che non sono originari dell’ambiente in cui si trovano. Grazie alla loro capacità di adattamento, possono rapidamente integrarsi nel nuovo habitat. Tuttavia, se queste specie si stabiliscono con successo e iniziano a proliferare, diventano specie invasive. Le specie invasive possono alterare le dinamiche ecologiche, competere con le specie autoctone per risorse vitali come cibo e spazio, e introdurre nuove malattie. Questo cambiamento può portare a una perdita di biodiversità e a squilibri nell’ecosistema. Nel Mar Adriatico, noto per la sua ricca biodiversità, la minaccia di specie invasive è particolarmente preoccupante, specialmente con l’aumento delle temperature marine.
Tra le recenti preoccupazioni per l’ecosistema marino del Mar Adriatico c’è l’arrivo della Melibe viridis, una lumaca di mare esotica. Originaria delle zone tropicali, questa specie invasiva ha iniziato a diffondersi nel Mediterraneo e recentemente è stata avvistata anche nel Mar Adriatico. La Melibe viridis, che non appartiene originariamente a queste acque, rappresenta una minaccia potenziale per l’equilibrio naturale della regione. La sua presenza potrebbe compromettere la biodiversità locale e alterare le dinamiche ecologiche già delicate.
La scoperta solleva serie preoccupazioni per la biodiversità e la salute ambientale della zona. L’espansione di specie invasive come questa potrebbe portare a cambiamenti ecologici significativi e difficili da gestire. È essenziale monitorare attentamente l’evoluzione di questa situazione e adottare misure preventive per limitare l’impatto di tali specie.
Una specie aliena nel Mediterraneo
La Melibe viridis è un mollusco nudibranco noto per il suo aspetto distintivo, descritto da alcuni come simile a un’astronave aliena. Questa specie, che può raggiungere i 150 millimetri di lunghezza, presenta una colorazione che varia dal verde al marrone e sei o sette branchie su ciascun lato del corpo. Le branchie, con una struttura che ricorda una bocchetta di aspirapolvere, servono per catturare gamberetti e altri piccoli organismi marini, rendendo il mollusco un predatore efficace e singolare.
Originariamente confinata all’Oceano Indiano e al Pacifico occidentale, la Melibe viridis ha iniziato a comparire nel Mediterraneo nel 1970. Da allora, la sua diffusione è stata lenta ma costante, estendendosi al Mediterraneo centro-meridionale. La sua recente apparizione nel Mar Adriatico è stata documentata per la prima volta il 2 settembre 2024, quando un turista ha filmato una dozzina di esemplari nel porto di Ljubačke Stanovi, in Croazia, segnando un nuovo capitolo nella sua espansione.
Melibe viridis e le sue conseguenze
Giovanna D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti“, sottolinea che, sebbene la Melibe viridis possa avere dei nemici nel suo habitat originario, nel Mediterraneo non sembra avere predatori naturali. Questo la rende una potenziale specie invasiva con il rischio di causare seri danni all’ecosistema marino. D’Agata avverte che gli effetti della sua invasione sono ancora imprevedibili e potrebbero influenzare in modo significativo gli abitanti dei nostri mari.
La Melibe viridis, con la sua tecnica di caccia unica, utilizza un velo che agita per muoversi attraverso il fondo del mare o nuotare. Quando trova gamberi, che sono il suo cibo principale, il velo orale si chiude e la lumaca ingoia la preda catturata. Questo metodo di predazione potrebbe avere impatti sconosciuti sulla fauna marina locale, aumentando la preoccupazione per la biodiversità del Mediterraneo.