La Norvegia è una fucina di ‘terre rarissime’ | È corsa all’accaparramento per la produzione di device tech e per la transizione ecologica
Dietro a un cellulare si nascondono una serie di materiali difficili da ottenere in natura e impossibili da realizzare in laboratorio. In Norvegia ci sarebbe un tesoro.
I cellulari e gli altri dispositivi di ultima generazione nascondono un vero tesoro. Servono tantissimi materiali per creare questi elementi e anche importarli per farli arrivare dai centri di produzione è molto difficile.
Le multinazionali legate a questi dispositivi hanno diversi metodi per reperire materiali, per quanto rari. Prima di tutto, i centri di produzione sono il più vicino possibile a dove si trovano i giacimenti da cui si vanno a prendere i metalli necessari.
Un’altra strategia è quella di produrre solo alcuni pezzi, che poi si vanno ad assemblare nella sede centrale. Anche in questo modo, però, reperire questi pezzi è estremamente difficile. Così si cerca di ottenere la collaborazione dei clienti, magari chiedendo di portare il dispositivo precedente per ottenere i materiali.
Dietro a questi elementi ci sono le terre rare. Si chiamano così perché sono dei materiali che in natura ci sono pochissimo e che non è attualmente possibile riprodurre in forma sintetica in laboratorio.
Terre rare scoperte in Norvegia, cosa vuol dire per l’Europa?
I giacimenti di terre rare scoperti in Norvegia consentono di coprire il 10% del fabbisogno europeo. Parliamo del complesso di Fen presente nella zona di Oslo. Durante gli studi preliminari si è scoperta la presenza di 8,8 milioni di tonnellate di ossidi di terre rare. Questi giacimenti sono anche fondamentali per la creazione di impianti per la transizione energetica, come gli impianti per l’energia solare.
Questi elementi si trovano qui perché 580 milioni di anni fa c’era un vulcano attivo. La stratificazione nel corso di migliaia di anni ha consentito la creazione naturale delle terre rare, che secondo gli esperti riusciranno a soddisfare in parte le richieste del Vecchio Continente. Questa soluzione riduce – anche se di poco – le distanze con la Cina, che è il maggior estrattore di questi minerali.
Terre rare e rarissime, qual è la differenza?
In realtà è molto semplice da spiegare. Ci sono elementi in natura che ci sono moltissimo e che sono molto semplici da trovare. Infatti, anche il valore economico di questi metalli è molto basso, perché è semplice ottenerli. Parliamo comunque di materiali che hanno bisogno di miniere, giacimenti e lavoro umano per poter ottenere questi elementi utili per le lavorazioni più comuni.
Le terre rare già sono un passo avanti. Infatti, questi elementi sono difficili da reperire e non si trovano in tutto il mondo. Per poterle trovare è necessario effettuare meticolosi studi geologici preliminari, che consentono di avere un certo livello di sicurezza prima di valutare l’investimento su larga scala. Nel caso delle terre rarissime, invece, anche uno studio preliminare non assicura al 100% che si trovi quel materiale.