Stromboli, gli studi rivelano un cambiamento radicale del vulcano | La preoccupazione è altissima: questa volta si rischia davvero grosso
Sconvolgenti scoperte sul vulcano di Stromboli rivelano nuovi dettagli sull’attività eruttiva dell’isola siciliana.
Stromboli, una delle isole più settentrionali dell’arcipelago delle Eolie, è conosciuta in tutto il mondo per il suo vulcano attivo, che sorge a pochi passi dal mare. Il paesaggio di quest’isola è dominato dal vulcano stesso, le cui eruzioni frequenti, anche se di modesta intensità, offrono uno spettacolo naturale unico e affascinante. Questa attività vulcanica costante ha dato a Stromboli il soprannome di “Faro del Mediterraneo”, poiché le sue eruzioni sono visibili da molto lontano.
Il vulcano di Stromboli è famoso per un tipo particolare di attività eruttiva, chiamata appunto “stromboliana”. Questo termine si riferisce a esplosioni intermittenti di modesta intensità, che lanciano brandelli di lava incandescente nel cielo, creando un gioco di luci spettacolare. Questi eventi si verificano circa ogni 10-20 minuti e, pur essendo relativamente prevedibili, attraggono studiosi e turisti desiderosi di ammirare da vicino l’energia del vulcano.
Oltre a essere una meta turistica, Stromboli è anche uno dei vulcani più monitorati al mondo. Grazie alla sua continua attività, rappresenta un laboratorio naturale per vulcanologi e geologi, che possono studiare in tempo reale le dinamiche di un vulcano attivo. Le sue eruzioni permettono agli scienziati di analizzare fenomeni come l’accumulo e il rilascio di energia, offrendo spunti per la comprensione più ampia dei meccanismi vulcanici in tutto il pianeta.
La vita sull’isola di Stromboli è profondamente legata alla presenza del vulcano. I suoi abitanti convivono quotidianamente con le manifestazioni vulcaniche, che fanno parte della routine di chi vive qui da generazioni. Nonostante i rischi, il vulcano non è solo fonte di pericolo, ma anche di grande fascino e mistero, attirando visitatori da ogni parte del mondo. Le eruzioni del vulcano sono percepite come parte integrante della vita isolana, e lo stesso paesaggio è modellato dalla presenza della lava e delle ceneri vulcaniche.
Un nuovo studio rivela dettagli sul sistema magmatico
Uno studio recente ha approfondito le dinamiche magmatiche del vulcano di Stromboli, rivelando una scoperta interessante sul suo sistema di alimentazione. Pubblicato su Nature Communications nel dicembre 2022, il lavoro si concentra sull’analisi di un fenomeno chiamato “ringiovanimento” del sistema magmatico, reso evidente soprattutto dopo i parossismi dell’estate del 2019.
Lo studio, frutto di una collaborazione internazionale tra istituzioni italiane e internazionali, ha evidenziato come l’ingresso di nuovo magma abbia inciso profondamente sull’attività vulcanica recente.
La scoperta del ringiovanimento del sistema magmatico
L’analisi condotta dai ricercatori ha dimostrato che il vulcano di Stromboli ha subito un processo di ricarica del sistema magmatico, in cui nuovo magma caldo e ricco di gas ha riempito le camere magmatiche profonde.
Questo fenomeno, osservato attraverso l’analisi geochimica dei cristalli di clinopirosseno, ha permesso di comprendere che il 70% degli eventi di ricarica sono avvenuti prima del parossismo del 3 luglio 2019. Ciò conferma che l’ingresso di nuovo magma ha contribuito a un aumento significativo dell’attività eruttiva del vulcano negli ultimi anni.