Virus pericolosi, dal Permafrost ne arriva uno dal passato | ‘Saremo inermi quando si attiverà’: l’ultima volta, 11 mila anni fa, ha ucciso tutti
Pericolosi virus in arrivo con lo scioglimento del permafrost? La paura degli scienziati si fa sempre più concreta!
Il permafrost è una porzione di terreno che rimane perennemente congelata per almeno due anni consecutivi. Si trova principalmente nelle regioni polari e in alta montagna, dove le temperature non salgono mai abbastanza da scongelarlo completamente. Questo fenomeno coinvolge strati di terreno che possono arrivare a profondità considerevoli, ospitando ghiaccio, rocce e persino resti di organismi vissuti migliaia di anni fa. Con il cambiamento climatico e l’innalzamento delle temperature globali, il permafrost è diventato un argomento di grande interesse per gli scienziati di tutto il mondo.
La struttura del permafrost non è uniforme: può variare notevolmente a seconda della sua posizione geografica e dell’epoca in cui si è formato. In alcune regioni, il ghiaccio costituisce una parte sostanziale del suolo, rendendolo estremamente rigido, mentre in altre zone può essere relativamente più asciutto. Il permafrost è essenziale per mantenere l’equilibrio delle comunità vegetali e animali nelle aree artiche, fungendo da riserva idrica e termica. Tuttavia, il suo scioglimento progressivo potrebbe causare il rilascio di grandi quantità di gas serra, come il metano, intrappolato nel terreno per millenni.
Oltre agli impatti ambientali, il permafrost è anche un importante archivio naturale, che conserva al suo interno antichi reperti biologici in uno stato di sorprendente conservazione. Resti di mammut, rinoceronti lanosi e altre specie preistoriche sono stati ritrovati intatti, permettendo agli scienziati di studiare la fauna dell’era glaciale. L’ambiente freddo e secco del permafrost preserva i tessuti organici e i materiali genetici, che restano congelati e protetti dalla decomposizione. Questo apre una finestra straordinaria sul passato, fornendo dettagli sulla vita di migliaia di anni fa.
Una delle preoccupazioni principali legate al permafrost è la possibilità che il suo scioglimento liberi antichi patogeni intrappolati nel terreno. Negli ultimi decenni, la scienza ha confermato che virus e batteri preistorici, congelati per decine di migliaia di anni, potrebbero potenzialmente tornare alla vita. Questa possibilità ha spinto diversi gruppi di ricerca a monitorare con attenzione i cambiamenti nel permafrost e a sviluppare strategie per prevenire eventuali epidemie causate da agenti patogeni risvegliati dal passato.
la scoperta del lupo congelato
Un caso straordinario legato al permafrost riguarda il ritrovamento di un antico lupo perfettamente conservato nelle gelide terre siberiane. La creatura, vissuta durante l’era glaciale circa 44.000 anni fa, è stata scoperta con il suo ultimo pasto ancora intatto nello stomaco.
Grazie alle condizioni estreme del permafrost, la carcassa si è mantenuta in uno stato eccezionale, con tutti i denti intatti e i tessuti sorprendentemente ben preservati. Gli scienziati sono ora impegnati a studiare i resti per comprendere meglio la dieta dell’animale e analizzare il contenuto del suo stomaco.
Analisi dei rischi associati
La scoperta del lupo non ha solo un’importanza paleontologica, ma solleva anche preoccupazioni scientifiche. Lo stomaco dell’animale potrebbe contenere virus e batteri preistorici, potenzialmente pericolosi per la nostra epoca. Il permafrost, infatti, non solo conserva i corpi, ma anche i microrganismi intrappolati al suo interno.
Gli scienziati stanno lavorando con estrema cautela per evitare il rilascio di agenti patogeni sconosciuti, mentre cercano di comprendere meglio l’ecosistema del passato e i suoi possibili effetti sulla nostra realtà attuale.